Ostia, il Parco del Mare divide: il progetto tra viabilità stravolta, meno parcheggi e rischi ambientali
Di Andrea Rapisarda il 12/09/2025
Il progetto del Parco del Mare a Ostia promette un lungomare green, ma emergono critiche su traffico, parcheggi e impatto ambientale.
Una rivoluzione urbanistica sarebbe in procinto di essere messa “nero su bianco” sul lungomare di Ostia, con il disegno del Parco del Mare. Inserito nella visione di “green waterfront” voluta dal sindaco Roberto Gualtieri, il progetto punta a stravolgere la concezione della costa lidense: non solo cambi radicali alla viabilità tra piazzale Cristoforo Colombo e il lungomare Paolo Toscanelli, ma anche la creazione di nuovi parchi urbani e aree verdi attrezzate.
Un restyling ambizioso, che però sta già dividendo tecnici e cittadini: diversi architetti del territorio, tra cui Franco Pirone, hanno sollevato perplessità sull’impatto reale di questo progetto, evidenziando criticità su mobilità, sostenibilità ambientale e vivibilità.
Cosa cambierà per la viabilità sul lungomare di Ostia
Grazie alle tavole progettuali rese pubbliche dall’architetto Franco Pirone, è possibile osservare nel dettaglio cosa abbiano in mente gli uffici tecnici del Comune di Roma per ridisegnare la viabilità di Ostia.
Chi entrerà dalla via Cristoforo Colombo potrà uscire soltanto sulla nuova doppia corsia di via Alessandro Geraldini e via Bernardino di Monticastro, che diventerà la porta di accesso alla città costiera.
Al contrario, chi proviene da Ostia Ponente sarà indirizzato sul lungomare a doppia corsia, percorribile esclusivamente in direzione Colombo.
Nuove rotatorie e sensi unici
Uno dei punti nevralgici del piano è previsto all’altezza di via Ugolino Vivaldi, dove verrà creata una nuova rotatoria. Questa si collegherà al prolungamento di via dei Sandolini (oggi interrotta dalla presenza di un terreno con macchia mediterranea) e permetterà di proseguire in direzione di via delle Quinqueremi o tornare verso la Colombo, innestandosi sul lungomare Lutazio Catulo.
Il progetto prosegue fino al Canale dei Pescatori, con un intervento significativo: il raddoppio del ponte, destinato ai mezzi diretti verso via delle Quinqueremi e piazza Sirio, lasciando invece il vecchio ponte al traffico proveniente da Ponente.
E ancora: per chi si muove verso Colombo, la circolazione sarà deviata su via dell’Aquilone, con una corsia dedicata, liberando lo spazio attuale davanti agli stabilimenti per la passeggiata pedonale e la ciclabile.
Le osservazione dell'architetto Franco Pirone
Con quasi dieci pagine di note e immagini satellitari, l’architetto Pirone evidenzia le criticità sul piano della viabilità e dell’ambiente legato al Parco del Mare. In primis, l’inasprirsi delle difficoltà del traffico, soprattutto tra sensi unici, scarichi del traffico che s’ingolferanno tra piazza dei Canotti e il lungomare Paolo Toscanelli, ma soprattutto l’appesantimento di arterie interne di Ostia (come corso Duca di Genova, corso Regina Maria Pia o viale Paolo Orlando) che andranno ulteriormente in sofferenza.
Secondo Pirone, serviva armonizzare il progetto in chiave di vivibilità dei cittadini. Il Parco del Mare, nella sua visione, avrebbe dovuto prevedere la continuazione di via Mar Rosso e la costruzione del cavalcavia di via dei Rostri con piazza Giovanni Battista Bottero: soluzioni urbanistiche che potrebbero alleggerire il traffico sul lungomare, consentendo collegamenti più rapidi verso Roma.
Il nodo dei parcheggi tra Ponente e Levante
Un altro punto critico riguarda i posti auto: secondo i calcoli, solo tra piazzale Magellano e il plesso scolastico Quinqueremi scenderanno a circa 620. Una riduzione che si tradurrebbe in forti disagi per chi vuole raggiungere il mare, costretto a lasciare l’auto anche a venti minuti di cammino, spesso sotto il sole estivo.
Il Comune prevede nuove aree di sosta, come in prossimità di via Vivaldi, ma la situazione rimane aggravata dalle condizioni precarie della ferrovia Roma-Lido, che oggi non garantisce un’alternativa valida.
Pirone, insieme all’architetto Cinzia Mulè, propone invece un incremento dei posti auto fino a 740, per venire incontro alle esigenze di bagnanti e residenti nel tratto tra piazzale Magellano e il plesso scolastico della Quinqueremi.
La questione del ponte sul Canale dei Pescatori
Altro nodo centrale è il futuro del ponte sul Canale dei Pescatori. La proposta avanzata da Pirone è quella di mantenere l’attuale doppio senso di marcia, evitando la costruzione di un secondo ponte e destinando quelle risorse economiche al completamento di altre opere pubbliche incompiute del X Municipio.

Il vero volto del Parco del Mare a Ostia
Guardando le simulazioni satellitari, il Parco del Mare appare come un gigantesco spartitraffico tra due corsie parallele, destinate a raggiungere la spiaggia. Un disegno che, secondo Pirone, non risolve i problemi di velocità e sicurezza dei veicoli, anzi rischia di accentuarli: soprattutto nel quadrante di Levante, dove i residenti temono un aumento della pericolosità sotto le loro abitazioni, come nel caso di via delle Quinqueremi.
Le criticità ambientali del progetto
Le perplessità non si limitano al traffico. Nelle aree verdi previste dal Parco del Mare, Pirone denuncia la scelta sbagliata delle specie arboree: pini, oleandri o palme non resisterebbero a lungo al fenomeno dell’aerosol marino.
Secondo gli studi, solo piante come Sarcopoterium Spinosum, Elaeagnus Ebbingei, Limoniastrum Monopetalum e Pittosporum Tobira garantirebbero resistenza e sostenibilità sul litorale lidense.
Parco del Mare, il progetto che divide Ostia
Il Parco del Mare si presenta come un progetto ambizioso, ma ancora fortemente divisivo. Se da un lato promette una trasformazione radicale del waterfront romano, dall’altro emergono dubbi concreti sulla sua sostenibilità ambientale, sociale e viaria.
La partita è tutt’altro che chiusa: il confronto tra Comune, architetti e cittadini sarà decisivo per stabilire se Ostia avrà davvero un futuro “green” o se invece questo progetto rischia di aggravare i problemi storici del litorale.
Ultima modifica il 12/09/2025
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