Cerveteri, sequestrate due maxi discariche abusive: denunciata una 39enne per reati ambientali ed edilizi
Di Maria Grazia Stella il 22/10/2025
Operazione congiunta dei Carabinieri, della Polizia Locale e dell’Ufficio Ambiente del Comune. Recuperati rifiuti pericolosi, carcasse di veicoli e una pianta di marijuana
Cerveteri (Rm) – Importante operazione di tutela ambientale nel territorio etrusco.
I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, con il supporto della Polizia Locale e del personale tecnico dell’Ufficio Ambiente del Comune, hanno sequestrato due vaste aree adibite a discariche abusive, accertando la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi.
Nel corso dei controlli è stata denunciata a piede libero una donna di 39 anni, ritenuta responsabile della realizzazione e gestione non autorizzata di una discarica di rifiuti, nonché di abusi edilizi in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e archeologico.
Le discariche: rifiuti pericolosi e carcasse di veicoli
Il sopralluogo ha permesso di individuare due siti distinti nella stessa zona rurale del territorio cerite.
La prima area, di circa 4.000 metri quadrati, era per oltre il 70% ricoperta da cumuli di rifiuti di ogni genere: materiali da demolizione, pneumatici, elettrodomestici, infissi metallici, mobili, taniche di vernici e idropitture, nonché carcasse di veicoli.
In diversi punti, i militari hanno riscontrato tracce di combustione, segno che parte dei materiali sarebbe stata bruciata illegalmente, con potenziali conseguenze per la salute pubblica e per l’ambiente.
La seconda area, di circa 380 metri quadrati, si presentava anch’essa fortemente degradata, occupata da rifiuti inerti da demolizione e da una carcassa di autocarro priva di motore e targa.
Durante le verifiche, è stato richiesto l’intervento del servizio veterinario della Asl, poiché all’interno del terreno è stato rinvenuto un bovino privo di codice stalla e di qualsiasi identificativo sanitario.
Abusi edilizi e violazioni urbanistiche
Oltre alle violazioni ambientali, i militari hanno accertato la presenza di manufatti realizzati in totale difformità o in assenza del permesso di costruire in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici e archeologici.
L’area, secondo quanto emerso, era stata adibita a deposito e officina di fortuna, in spregio alle normative urbanistiche e ambientali vigenti.
Trovata anche una pianta di marijuana
Nel corso dell’operazione, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto, all’interno della proprietà riconducibile alla 39enne, una pianta di marijuana con circa 38 grammi di infiorescenze essiccate.
La donna è stata pertanto segnalata alla Prefettura per violazione dell’art. 75 del D.P.R. 309/90 (Testo unico sugli stupefacenti).
Sequestri e indagini in corso
Le due aree, complessivamente oltre 4.300 metri quadrati, sono state poste sotto sequestro preventivo d’urgenza, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.
Proseguono gli accertamenti tecnici per quantificare l’impatto ambientale dei rifiuti abbandonati e per verificare eventuali responsabilità di altri soggetti coinvolti nella gestione illecita dei materiali.
Presunzione di innocenza
Si precisa che, trattandosi di indagini preliminari, la persona indagata deve considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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