Due fasi investigative, tredici misure cautelari complessive: nel mirino gli appalti sociali, culturali e produttivi. Contestati affidamenti diretti e proroghe illegittime

Fiumicino (Rm) – Un sistema di gare pilotate, affidamenti diretti e proroghe irregolari. È quanto emerge dall’inchiesta della Guardia di Finanza sugli appalti del Comune di Fiumicino, che ha portato a nove nuove misure cautelari tra amministratori, dirigenti e operatori economici, dopo le quattro già adottate lo scorso giugno.

L’impianto accusatorio

Secondo la ricostruzione della Procura di Civitavecchia, guidata dal procuratore Alberto Liguori, diversi operatori economici avrebbero stretto rapporti privilegiati con funzionari e politici locali, ottenendo in cambio l’assegnazione di appalti pubblici.

Il sistema si basava su:

parcellizzazione delle gare, per restare sotto la soglia che obbliga al bando pubblico;
affidamenti diretti a imprenditori compiacenti;
proroghe “contra legem” dei contratti già in corso, così da consolidare le posizioni acquisite.

In cambio, i pubblici ufficiali coinvolti avrebbero ottenuto visibilità politica e vantaggi di carriera.

Le due fasi dell’indagine

L’inchiesta, avviata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma e seguita dalla Compagnia di Fiumicino, è stata suddivisa in due momenti distinti, anche per effetto della riforma Cartabia che ha modificato le procedure cautelari.

Prima fase (giugno 2025): quattro misure cautelari, con il focus sul settore delle politiche sociali, ritenuto il più esposto a possibili distorsioni.

Seconda fase (settembre 2025): nove provvedimenti cautelari per irregolarità negli appalti legati alle attività produttive e culturali. Nel mirino sono finite in particolare le gare per l’organizzazione degli eventi estivi 2024 (da Fregene a Torre Clementina, passando per Aranova e Corte Villa Guglielmi) e per le luminarie natalizie 2024-2025 a Fiumicino Paese e Isola Sacra.

Le misure cautelari

Il Gip, accogliendo le richieste della Procura, ha disposto:

3 arresti domiciliari (per il direttore artistico del Comune e due imprenditori);
4 misure coercitive (obbligo di firma, divieti e obblighi di dimora per due assessori, un funzionario comunale e un imprenditore);
1 interdizione per un dirigente comunale, sospeso dai pubblici uffici per un anno;
1 interdizione per un imprenditore, con divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 mesi.

Un’inchiesta destinata ad allargarsi

L’indagine, tuttora in corso, ha già messo in luce un modus operandi strutturato, capace di incidere su settori chiave della vita amministrativa di Fiumicino. La Procura non esclude ulteriori sviluppi né nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

Per ora, il numero complessivo delle misure cautelari è salito a tredici, segnale della portata del fenomeno che, se confermato, rischia di scuotere profondamente la politica e l’amministrazione comunale.

Le dichiarazioni dell’Amministrazione comunale

“L’Amministrazione Comunale di Fiumicino ha preso atto, con la massima attenzione, del comunicato stampa diffuso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia. I fatti oggetto dell’indagine assicurano da parte dell’Amministrazione un atteggiamento improntato alla massima serietà e rispetto nei confronti dell’azione giudiziaria, confermando la piena disponibilità a collaborare in ogni forma e sede.
Il sindaco, pertanto, sarà ascoltato nei prossimi giorni per offrire il proprio contributo sulle vicende, nella piena collaborazione istituzionale e nella massima trasparenza, in linea con lo spirito con cui la Città di Fiumicino sta affrontando la vicenda”. 

Questa la nota dell’Amministrazione comunale di Fiumicino.