L’archeologa, alla guida dell’istituzione per vent’anni, si è spenta il 2 dicembre all’età di 86 anni

Ostia Antica (Rm) – Si è spenta il 2 dicembre, all’età di 86 anni, l’archeologa Anna Gallina Zevi, figura cardine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ostiense. Dal 1986 al 2006 ricoprì l’incarico di Soprintendente della storica Soprintendenza Archeologica di Ostia, segnando con il suo lavoro un capitolo fondamentale nella storia degli studi sull’antica città portuale di Roma.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato grande cordoglio nel mondo accademico e istituzionale. Il Parco Archeologico di Ostia antica ha dedicato alla studiosa un lungo e commosso ricordo, sottolineandone l’enorme contributo scientifico e gestionale.

Chi era Anna Gallina Zevi: una dirigente di visione e rigore

“Riassumere la figura di Anna Gallina Zevi non è semplice”, esordisce il Parco Archeologico. “Donna di cultura nel senso più pieno del termine, interpretò il ruolo di dirigente del Ministero dei Beni Culturali con una responsabilità e una fermezza oggi rare, promuovendo ricerca, tutela territoriale, restauro, conservazione e valorizzazione”.

Fra i suoi meriti più rilevanti viene ricordata la determinazione con cui riuscì a includere l’archeologia nei piani regolatori di Roma e Fiumicino, in un’epoca in cui l’integrazione fra urbanistica e tutela era quasi del tutto assente. Una scelta lungimirante che ha contribuito a salvaguardare ampie porzioni del territorio dall’espansione edilizia incontrollata.

Il suo impegno per trasformare Ostia in un polo internazionale di ricerca

Durante i vent’anni alla guida della Soprintendenza, Gallina Zevi impresse a Ostia una spinta decisiva sul piano scientifico, aprendola a istituzioni e università estere e trasformandola in un vero polo di studi internazionali.

Sua l’iniziativa dei Seminari Ostiensi, realizzati con l’École Française de Rome, e l’avvio delle collaborazioni che portarono sul territorio la British School at Rome e la University of Southampton. Da quest’ultima collaborazione nacque il celebre Portus Project diretto da Simon Keay, che ha restituito fama e rilevanza globale al complesso portuale di Claudio e Traiano.

Una visione moderna: Ostia e Portus come un unico sistema dell’economia imperiale

Il Parco Archeologico sottolinea inoltre come Gallina Zevi fosse tra le prime a sostenere una visione integrata di Ostia e Portus, considerandoli un unico sistema economico, strategico e sociale dell’età imperiale romana: un approccio oggi condiviso, ma avant-garde negli anni Ottanta e Novanta.

In quest’ottica si collocano l’esproprio e la tutela dell’area archeologica dei porti di Claudio e Traiano; il restauro e l’apertura al pubblico della Necropoli di Porto all’Isola Sacra e la sistemazione dei percorsi di visita e dei monumenti.

Un lavoro culminato nella pubblicazione, con Christer Brunn, degli atti del convegno “Ostia e Portus nelle loro relazioni con Roma” (1999), pietra miliare degli studi sulla romanità tardo-repubblicana e imperiale.

La gestione dei fondi del Giubileo del 2000: restauri e nuove strutture

Grazie alle sue capacità manageriali, Gallina Zevi seppe investire al meglio i fondi straordinari destinati al Giubileo del 2000, realizzando i restauri dei Grandi Magazzini Severiani a Portus, con il suggestivo belvedere sul Lago di Traiano; numerosi restauri a Ostia Antica; e la costruzione dei Nuovi Depositi, per accogliere e catalogare l’immenso patrimonio di reperti provenienti dagli scavi storici e recenti.

Un intervento che ha rivoluzionato la gestione e la conservazione dei materiali archeologici dell’intero comprensorio.

Un’eredità che continua a vivere

I semi piantati da Anna Gallina Zevi continuano a germogliare. Oggi la Soprintendenza da lei guidata è divenuta il Parco Archeologico di Ostia antica, istituto autonomo del Ministero della Cultura, impegnato proprio su quei fronti – ricerca, tutela, valorizzazione e rapporti internazionali – che lei contribuì a strutturare e consolidare.

“Chi ha avuto la fortuna di lavorare con lei – conclude il Parco – conserva il ricordo di una persona salda, onesta, empatica, capace di sostenere chi era in difficoltà, ma sempre rigorosa e risoluta nelle sue idee. La sua eredità culturale e umana resterà un riferimento imprescindibile”.