Presentate soluzioni alternative all’abbattimento di un boschetto di un centinaio di alberi. I cittadini: “Necessario fare chiarezza su punti cruciali che riguardano il progetto dell’assessorato capitolino”


Acilia Sud (Rm) – Il dibattito sul progetto del parcheggio “P2” continua ad accendere il territorio. L’opera, pensata per servire la nuova stazione della Metromare Acilia Sud-Dragona, prevede un ampio parcheggio di scambio, ma a un prezzo ritenuto inaccettabile da cittadini, ambientalisti e pendolari: l’abbattimento di circa cento alberi e la cancellazione di uno dei pochi spazi verdi rimasti a servizio della comunità dove trova spazio anche una sughereta.

Un progetto datato e controverso


Il parcheggio P2 affonda le sue radici in un Programma di Recupero Urbano di oltre vent’anni fa. Un piano, denunciano i comitati, “obsoleto e poco coerente con le nuove linee guida sulla sostenibilità urbana e sulla mobilità integrata”. Nel frattempo, Roma Capitale aveva già individuato alternative: nel 2021 una Delibera di Giunta Capitolina destinava infatti l’area sotto il Viadotto Zelia Nuttal a parcheggio e nodo di scambio, riconosciuto come più funzionale e meno impattante. Lo stesso X Municipio, guidato da Mario Falconi, nel 2022 aveva ribadito la validità di questa soluzione, approvando una delibera in tal senso.

Oggi, invece, la scelta di puntare sul P2 ha riaperto la frattura con cittadini e associazioni. “Non comprendiamo questo improvviso cambio di direzione – denunciano – che sembra ignorare decisioni politiche già assunte e il buon senso”.

I fondi e il cronoprogramma

Altro nodo riguarda i finanziamenti. Secondo i comitati, i fondi non deriverebbero dal Pnrr, come dichiarato, ma dal Giubileo 2025 e dal bilancio comunale. Per questo, spiegano, “non c’è alcun rischio di perdere i soldi per scadenze europee o giubilari”. Il vero pericolo, sottolineano, sarebbe il cronoprogramma: i lavori del P2 richiederebbero almeno 16 mesi, con possibili slittamenti. In questo periodo la stazione resterebbe isolata e i posti auto già esistenti - circa 100  - verrebbero persi, aggravando i problemi di mobilità.

Il polmone verde a rischio

Il cuore della protesta è però ambientale. Il parcheggio comporterebbe la distruzione di un boschetto di alberi maturi, che da anni rappresenta uno spazio di socialità, ombra e mitigazione dell’inquinamento. “Non possiamo accettare la logica della riforestazione in cambio della cancellazione di un patrimonio esistente – ribadiscono le associazioni –. I nuovi alberi richiederebbero decenni per raggiungere la stessa capacità di assorbimento e ombreggiamento. Nel frattempo, il quartiere perderebbe un bene prezioso e insostituibile”.

La critica si allarga al modello urbanistico: E’ inaccettabile continuare a progettare sacrificando il verde e basandosi su modelli di vent’anni fa, quando oggi le città europee parlano di decarbonizzazione, resilienza e mobilità sostenibile”.

Le richieste dei cittadini

Comitati e associazioni non si limitano al no: hanno già messo sul tavolo soluzioni alternative, a partire dall’uso delle aree sotto il Viadotto Zelia Nuttal, che consentirebbe di realizzare un parcheggio più ampio, accessibile e privo di impatto ambientale. “Abbiamo proposte concrete, non si può ignorarle. Pretendiamo l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’assessora Segnalini e con il Presidente Falconi, affermano.

Una battaglia che unisce

Il fronte del “no al P2” è trasversale: dai pendolari ai comitati di quartiere, dai genitori delle scuole di Acilia alle associazioni ambientaliste. Una mobilitazione che si inserisce in un contesto più ampio di difesa del verde urbano nel X Municipio, dove altri interventi di riforestazione mal riuscita alimentano lo scetticismo. “Abbiamo già visto alberi piantati e mai curati morire dopo pochi mesi. Non vogliamo altre promesse disattese”.

L’appello finale

In breve, i comitati chiedono che la politica torni ad ascoltare i cittadini. Non sono infatti possibili errori irreversibili che segnererebbero il futuro del quartiere e delle prossime generazioni. "Il boschetto dei 100 alberi va salvato: è un patrimonio di tutti”.