Il salumiere 47enne fu ucciso all’alba del 14 febbraio 2022 con tre colpi di pistola sotto casa. La Corte accoglie le richieste dell’accusa: premeditazione e futili motivi

Acilia (Rm) – Tre anni dopo quel San Valentino di sangue che sconvolse un intero quartiere, è arrivata la sentenza: ergastolo per Angelo Sabatucci, ritenuto responsabile dell’omicidio volontario di Paolo Corelli, il 47enne salumiere freddato sotto la sua abitazione la mattina del 14 febbraio 2022.

L’alba del delitto

Erano le prime ore del mattino quando Corelli, come ogni giorno, uscì dal portone della sua palazzina nel quartiere San Giorgio di Acilia per andare al lavoro in un supermercato di Fiumicino. Non fece in tempo a raggiungere l’auto.
Dal buio comparve un uomo, gli si piazzò davanti e sparò tre colpi di pistola a distanza ravvicinata. Un’esecuzione. Il killer fuggì rapidamente, lasciando il 47enne riverso a terra. Nonostante i tentativi del 118, per Corelli non ci fu nulla da fare: morì sul posto.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’omicidio sarebbe maturato dopo una lite avvenuta la sera precedente, probabilmente per questioni economiche.

La fuga in Spagna e l’arresto a Fiumicino

Le indagini dei carabinieri si concentrarono subito su Sabatucci, allora 27enne. Dopo il delitto l’uomo si era allontanato dall’Italia, trovando riparo in Spagna. La fuga terminò alcune settimane più tardi, quando venne arrestato all’aeroporto di Fiumicino al suo rientro da Barcellona.

Nel corso degli interrogatori Sabatucci ha sempre respinto ogni accusa, dichiarandosi innocente.

La sentenza: ergastolo

Il giudice ha accolto le richieste della Procura, riconoscendo all’imputato le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Oltre all’omicidio, Sabatucci è stato condannato anche per estorsione, porto abusivo di arma da fuoco e utilizzo di documenti falsi.

La posizione della difesa

I legali dell’imputato, pur esprimendo rispetto per la decisione della Corte, hanno annunciato che presenteranno ricorso, sostenendo che il loro assistito non sia responsabile del delitto.

Una vicenda che, a distanza di anni, continua a segnare profondamente la comunità di Acilia, ancora scossa da un’esecuzione compiuta in un’alba qualunque, davanti alla vita quotidiana che iniziava.