Roma, il Consiglio straordinario sul verde pubblico tra accuse, proposte e scontro politico: “Serve più trasparenza sugli abbattimenti e sul bilancio arboreo”
Di Andrea Rapisarda il 29/10/2025
Dal Campidoglio di Roma, il Consiglio straordinario sul verde pubblico ha acceso il confronto tra maggioranza e opposizione. Dalla gestione degli alberi al decentramento dei poteri, fino alla trasparenza dei dati ambientali.
A Roma si è svolto il Consiglio comunale straordinario sul verde pubblico, richiesto dal gruppo di Fratelli d’Italia per affrontare le criticità nella gestione del patrimonio arboreo e delle aree verdi della Capitale. In aula, tra la presenza di numerosi comitati cittadini e associazioni ambientaliste, si sono confrontati tutti i gruppi politici, con toni spesso accesi.
Il dibattito ha messo in luce una capitale divisa tra necessità di manutenzione, abbattimenti controversi e nuove piantumazioni, con un obiettivo comune: migliorare la trasparenza nella gestione del verde urbano.
Le critiche dell’opposizione: “Roma senza un vero censimento degli alberi”
Il consigliere Giovanni Quarzo (Fratelli d’Italia) ha denunciato la mancanza di personale tecnico e di un censimento aggiornato delle alberature. Ha chiesto la creazione di un’autorità garante indipendente, composta da agronomi, biologi e climatologi, per vigilare sulle potature e sugli abbattimenti:
“Non si possono decidere gli interventi basandosi solo sulle VTA. Servono controlli esterni e trasparenza sui dati.”
Santori (Lega): “Abbattimenti senza preavviso, cittadini all’oscuro”
Il capogruppo della Lega, Fabrizio Santori, ha puntato il dito contro l’amministrazione per la mancanza di informazione preventiva sugli interventi:
“Le programmazioni vengono pubblicate senza numeri e senza preavviso. È un sistema opaco che va cambiato.”
Santori ha poi proposto una commissione di verifica tecnica con agronomi pubblici indipendenti, chiedendo anche un piano straordinario per la cura delle alberature nelle periferie e nelle zone scolastiche.
Carpano (Forza Italia): “Serve decentramento ai Municipi”
Il consigliere Francesco Carpano ha duramente criticato il sindaco Roberto Gualtieri, accusandolo di una gestione verticistica:
“A Roma decide una sola persona, il sindaco, insieme al suo assessore. I cittadini non sanno con chi parlare. È questa la democrazia locale che vogliamo?”
Carpano ha invocato un trasferimento delle competenze sul verde ai Municipi, per “avvicinare il potere ai cittadini”.
Le proposte di Forza Italia: “Trasparenza e depaving per una città più verde”
La consigliera Rachele Mussolini (FI) ha ringraziato i comitati e chiesto interventi concreti:
“Assumere 18 giardinieri per tutta Roma è ridicolo. Ne servono molti di più.”
Ha inoltre proposto un piano di “depaving” e forestazione urbana, per ridurre le superfici asfaltate e restituire permeabilità al suolo, in linea con le politiche di rinaturalizzazione già adottate in altre città europee.
Le repliche della maggioranza: “Roma deve diventare una metropoli sostenibile”
L’assessora Sabrina Alfonsi ha difeso la linea del Campidoglio:
“Stiamo realizzando il censimento digitale del verde, con il progetto Greenspaces. Gli abbattimenti avvengono solo come extrema ratio e sono sempre verificati da agronomi.”
Ha annunciato inoltre che il catasto del verde sarà pubblico e aggiornato ogni anno, mentre il patrimonio arboreo è in crescita grazie alle nuove piantumazioni e al monitoraggio delle aree ERP, dove gli alberi censiti sono passati da 2.600 a oltre 4.000.
Palmieri (PD): “Equilibrio tra tutela e sviluppo”
Il consigliere Gianmarco Palmieri (PD) ha ribadito l’obiettivo di una città più verde e vivibile, richiamando la necessità di un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo urbano:
“La giustizia ambientale è anche giustizia sociale. Il verde è un’infrastruttura per la salute e la coesione cittadina.”
Gli esiti delle votazioni e gli impegni futuri
Durante la seduta, sono stati presentati e votati diversi ordini del giorno.
Approvati quelli per il rafforzamento del Dipartimento Tutela Ambientale e per la completa attuazione del catasto del verde, mentre le proposte delle opposizioni, tra cui quelle di Santori e Mussolini, sono state respinte.
L’aula ha invece accolto l’invito a internalizzare il Servizio Giardini e potenziare la piattaforma Greenspaces per migliorare la comunicazione con i cittadini.
Il verde come termometro della democrazia locale
Il Consiglio si è concluso con un appello condiviso: riportare i cittadini al centro della gestione del territorio.
Roma, con il suo patrimonio di oltre 340.000 alberi censiti, deve affrontare la sfida della manutenzione sostenibile e della trasparenza amministrativa, in un contesto climatico sempre più critico.
Il verde pubblico, come è emerso in Campidoglio, non è solo una questione ambientale, ma un indice di democrazia, partecipazione e qualità della vita urbana.

Le proteste di C.U.R.A.A.: “Fermiamo la strage degli alberi di Roma”
Durante la seduta, non sono mancate le proteste da parte delle associazioni ambientaliste.
L’Associazione C.U.R.A.A. (Cittadini Uniti per Roma i suoi Alberi e i suoi Abitanti) ha diffuso un comunicato durissimo, denunciando un Consiglio straordinario “blindato”.
Secondo l'attivista Jacopa Stinchelli, “molti cittadini e attivisti sono stati tenuti fuori con la scusa della capienza”, mentre “in aula c’erano decine di vigili urbani e impiegati comunali”.
Il comunicato parla di “un discorso pieno di bugie” da parte del sindaco Gualtieri, che avrebbe promesso un milione di nuovi alberi ma “piantato solo 37.000, di cui il 70% risulterebbe morto nei controlli indipendenti effettuati nei municipi”.
“Trattati come immondizia alberi di pregio”
C.U.R.A.A. accusa la giunta di “trattare come rifiuti alberi storici, come i cipressi del Mausoleo di Augusto”, e denuncia abbattimenti indiscriminati nel Municipio X, con “pinete e filari di eucalipti eliminati anche in riserve protette”.
La protesta è culminata con l’esposizione dello striscione “FERMIAMO LA STRAGE degli alberi di Roma”, poi sequestrato dalla Polizia Locale.
Tra i presenti anche il cittadino Celestino, di Casal Selce, che ha gridato in aula:
“Chiedo giustizia per le vittime di Malagrotta e per chi dovrà convivere con il nuovo biodigestore a 90 metri dalle case!”
Il comunicato accusa la giunta di “cinismo”, poiché nessun rappresentante del Comune sarebbe uscito a parlare con i manifestanti, tra cui anche la giornalista Angela Camuso, autrice di inchieste sul “greenwashing capitolino”.
Ultima modifica il 29/10/2025
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