Un progetto innovativo della Fondazione Roma Litorale rafforza le capacità relazionali ed emotive dei giovani con fragilità del neurosviluppo

Ostia (Rm) – Anche i ragazzi con disabilità del neurosviluppo possono trarre beneficio da un percorso psicologico strutturato. Lo dimostrano i risultati incoraggianti del progetto avviato circa un anno fa dalla Fondazione Roma Litorale, che da oltre 45 anni si occupa di fragilità e malattie rare.

L’iniziativa, pensata per i giovani del Centro Diurno riabilitativo, utilizza la terapia di gruppo come strumento per migliorare capacità relazionali, emotive e cognitive, offrendo un contesto sicuro e stimolante dove sperimentare nuove modalità di interazione.

Un Centro Diurno sempre più moderno

Nel 2024 il Consiglio di Amministrazione ha stanziato risorse dedicate per sostenere le terapie di gruppo e potenziare i numerosi progetti già attivi nel nostro Centro – spiega Stefano Galloni, direttore generale della Fondazione –. È un percorso che ci ha permesso di modernizzare ulteriormente il servizio, rendendolo parte integrante di progetti individualizzati capaci di rafforzare anche le attività di inserimento nel mondo del lavoro, su cui lavoriamo da tempo”.

Gli incontri si tengono ogni settimana e sono condotti dagli psicologi e psicoterapeuti in formazione ad indirizzo cognitivo-comportamentale Giovanna Trussardi e Daniele Bondanese.

Terapia di gruppo: uno spazio sicuro per crescere

“Ogni seduta – spiegano i due professionisti – inizia con la condivisione dei vissuti personali, creando un ambiente di apertura e confronto. Da qui si sviluppano riflessioni e momenti di role-playing su temi emergenti, con l’obiettivo di rafforzare le abilità cognitive e relazionali. Il gruppo diventa così un luogo protetto, dove affrontare difficoltà e sperimentare nuove strategie di comportamento”.

L’approccio cognitivo-comportamentale (CBT) si fonda sull’interconnessione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Nei ragazzi con disabilità del neurosviluppo, spesso emergono convinzioni distorte o percezioni irrealistiche che generano ansia, impulsività o comportamenti disfunzionali. La CBT aiuta a riconoscere e modificare questi schemi, favorendo maggiore consapevolezza di sé, regolazione emotiva e comportamenti più adattivi.

I risultati del progetto

“Le evidenze scientifiche – sottolinea Daniela Pierlorenzi, coordinatrice del Centro Diurno – mostrano che nei disturbi del neurosviluppo la comorbidità psichiatrica è frequente, soprattutto per ansia e depressione, ma spesso resta sotto diagnosticata a causa delle difficoltà di comunicazione. Per questo abbiamo avviato un percorso sperimentale di terapia di gruppo una volta a settimana, rivolto a persone con disturbi lievi e moderati”.

A distanza di un anno, i progressi sono tangibili: la condivisione degli stati emotivi aiuta a contenere frustrazione e ansia; i partecipanti hanno inoltre sviluppato una maggiore capacità di ascolto ed empatia; il confronto reciproco rafforza l’autostima e fa sentire i ragazzi utili agli altri; la possibilità di esprimere paure e insicurezze in un contesto accogliente riduce il timore di essere giudicati.

“Abbiamo visto i nostri ragazzi imparare a guardare la realtà da più prospettive e trovare nel gruppo un sostegno concreto – conclude Pierlorenzi –. È un passo importante per la loro crescita emotiva e sociale, che apre nuove prospettive anche sul futuro”.