La riapertura dei chioschi a fine agosto, dopo un’estate segnata da vistosi ritardi in attesa dei bandi, delle successive assegnazioni ai nuovi gestori e delle varie autorizzazioni, ha suscitato le reazioni ironiche e commenti al vetriolo sui social

Ostia (Rm) – “Mo’, a fine estate?”. “Così facciamo il veglione di Capodanno!”. “Invece dell’ombrellone portiamo l’albero di Natale!. Sono solo alcune delle battute circolate sui social dopo la riapertura, a stagione ormai quasi conclusa, dei chioschi sulle spiagge di Castelporziano.

Dopo mesi di attesa, solo due giorni fa sono tornati i servizi di ristorazione, noleggio attrezzature, bagni e assistenza ai bagnanti, che resteranno attivi fino al 30 ottobre. Una tempistica che ha scatenato ironia e polemiche: “Arrivati giusto in tempo per i temporali!”, scrive un utente.

I ritardi e il bando

La riapertura è arrivata dopo un percorso tortuoso: gara pubblica chiusa a luglio, autorizzazioni demaniali e paesaggistiche concesse solo a fine agosto. Per la prima volta nella storia di Castelporziano, il Campidoglio aveva indetto una procedura pubblica, conclusa il 30 giugno con circa 200 candidature. I cinque concessionari selezionati – in gran parte gestori storici – hanno però potuto riaprire solo ora, quando la stagione estiva, iniziata ufficialmente il 1° maggio, volge al termine.

Le parole dell’assessore

“Finalmente i chioschi possono partire – aveva dichiarato l’assessore al Patrimonio Andrea Tobia Zevi –. Se le procedure fossero meno complesse, avremmo potuto garantire i servizi prima. Ora l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione”.
Parole che non hanno convinto i frequentatori del litorale, che continuano a sottolineare con sarcasmo il ritardo accumulato. “Ridicoli, adesso che la gente torna al lavoro”, scrive qualcuno. “Portami er panettone invece che il pollo coi peperoni”, rilancia un altro.

Un’estate da dimenticare

Tra stabilimenti chiusi per irregolarità, lidi in fiamme e bandi infiniti, anche la “spiaggia dei romani” – il tratto di costa donato al Comune di Roma nel 1960 dal presidente Giuseppe Saragat – quest’anno ha offerto un’estate a dir poco travagliata. Per molti romani e lidensi, sarà ricordata come una stagione da dimenticare.