Bambina in monopattino travolta da un’auto a Ostia. L’investitore: “Potevano annientarsi in un secondo le nostre vite”
Di Maria Grazia Stella il 24/05/2025
“Non auguro a nessuno di vivere momenti del genere, da ieri non faccio che riavvolgere continuamente il nastro”. L’incidente giovedì 22 maggio in via dell’Idroscalo
Ostia (Rm) – Drammatico episodio nel tardo pomeriggio di giovedì 22 maggio a Ostia: una bambina di 13 anni è stata travolta da un’auto, una Opel Corsa, mentre andava in monopattino.
E’ successo intorno alle 19 in via dell’Idroscalo, all’altezza del civico 300, a Nuova Ostia.
Sul posto, in breve, sono intervenuti i sanitari del 118 e gli agenti del X Gruppo Mare della Polizia locale. La 13enne, che inizialmente appariva in una situazione critica tanto da essere trasportata in elisoccorso al Bambino Gesù, è stata però stabilizzata sul posto prima del trasferimento al nosocomio romano in codice giallo.
Il conducente dell’Opel: “Non auguro a nessuno di vivere momenti del genere, da ieri non faccio che riavvolgere continuamente il nastro”
Sembrerebbe, dunque che, rientrata l’emergenza, senza nulla togliere alla gravità dell’incidente, ‘tutto sia a posto’ ma, in questa vicenda c’è ‘qualcuno’ che è rimasto profondamente scosso. E che si interroga, tanto da affidare a un commovente post sui social le sue emozioni, il suo sentire, le sue preoccupazioni e le sue ansie.
Ed è così che si presenta e scrive: “Ho cercato di non rispondere e quindi non cadere nei botta e risposta pericolosi che i messaggi a volte causano... Però, siccome se ne sta parlando forse più del dovuto, e sconfinando in altri discorsi, penso che nessuno più di me può fare chiarezza sull’accaduto. In merito all’incidente della bambina all’Idroscalo e dell'Opel Corsa, bene quell'Opel Corsa sono io”.
E subito dopo aggiunge: “Non auguro a nessuno di vivere momenti del genere, da ieri non faccio che riavvolgere continuamente il nastro”.
Il rischio per i bambini di utilizzare quell’’infernale mezzo a due ruote’
L’uomo, poi, sottolineando il proprio primario interesse verso la bambina e le sue condizioni di salute, tiene a “precisare, ed è tutto confermato da polizia municipale ecc.. che procedevo a non più di 20 km all’ora, anche perché lì ci abito anche io”.
E “il tutto si è svolto, secondo me, in virtù del fascino che suscita nei bambini, anche più piccoli, questo infernale mezzo a due ruote (il monopattino)… nessuno mai ha pensato che x bambini di un’età molto piccola, tutto appare come un gioco, ma in strada il gioco è tutto meno che divertente… ma questo il bambino non può saperlo, e quindi le macchine che circolano sono solo una cornice all'emozione di poter guidare” spiega il conducente dell’Opel: “ed è quello che è successo”.
“Se le vicenda avesse avuto un esito tragico per la bambina, i necrologi sarebbero stati due”
Poi, il signore afferma, “con assoluta consapevolezza” che, “nel caso si fosse messa in maniera tragica per la bambina, probabilmente, oggi i necrologi sarebbero stati due, perché pur non avendo nessuna colpa, dubito che avrei potuto sopportare una cosa del genere… però ho una figlia anche io, quindi, sarebbe stato giusto creare dolore anche a lei?”.
Molti sono i puntini di sospensione posti tra una frase e l’altra ad esprimere, probabilmente, lo stato di riflessione, le paure e i timori, le preoccupazioni che si è trovato a vivere nelle ultime quarantotto ore.
L’invito agli adulti alla prudenza e a non esaudire tutte le richieste dei propri figli
Mostrandosi quindi un padre che nel suo ruolo investe dichiara che “al di là delle leggi più o meno efficaci, vorrei invitare tutti noi adulti, a riflettere prima di accontentare richieste dei figli di questo genere, so che a volte si commette questa leggerezza x tanti motivi, ma nel caso specifico, è un po' come dare un motorino a un bambino”.
“Ora la bambina sembra che non sia grave, ma non posso fare a meno di pensare che ieri, potevano ‘accapottarsi’ in meno di un secondo le vite della piccola, la mia e delle nostre famiglie” conclude il conducente della Opel.
(Foto di repertorio)
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