Parco d’Affaccio di Ostia antica: "A rischio un investimento di 1,5 milioni per mancanza di manutenzione"
Di Redazione il 06/07/2025
La denuncia di Ecoitaliasolidale che ha effettuato un sopralluogo a seguito di alcune segnalazioni trovando piante secche, impianto di irrigazione assente, mancanza di zone d’ombra, di servizi igienici e nessuna sorveglianza neanche nelle ore notturne
Ostia antica (Rm) - A poche settimane dall’inaugurazione del Parco d’Affaccio di Ostia Antica, terzo dei cinque parchi realizzati da Roma Capitale con i fondi giubilari, Ecoitaliasolidale ha effettuato un sopralluogo per verificarne lo stato di conservazione, dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni da parte di frequentatori dell’area.
Il sopralluogo di Ecoitaliasolidale
La verifica è stata condotta da Piergiorgio Benvenuti, Presidente nazionale di Ecoitaliasolidale, e Gaetano Di Staso, responsabile per il X Municipio e il Litorale romano del Movimento.
“Abbiamo trovato un parco che sulla carta rappresenta un’opportunità preziosa, ma già oggi mostra segni evidenti di abbandono: piante secche, aiuole incolte, impianto di irrigazione assente, mancanza di zone d’ombra, di servizi igienici e nessuna sorveglianza neanche di notte – ha dichiarato Benvenuti –. Un investimento di oltre 1,5 milioni di euro non può essere vanificato per mancanza di manutenzione ordinaria. Serve un intervento immediato”.
Il Movimento ecologista sottolinea l'importanza dell’opera, ma denuncia il rischio di degrado precoce se non verranno garantiti monitoraggio, cura del verde e coinvolgimento delle realtà locali attraverso i patti di collaborazione annunciati dal Comune.
Un Parco Nazionale del Tevere per tutelare l’intero corso del fiume
Ecoitaliasolidale, tuttavia, si spinge oltre il singolo intervento locale sostenendo da anni la proposta dell’istituzione di un Parco Nazionale del Tevere, che coinvolga l’intero corso del fiume.
“Il Tevere non è solo una risorsa naturale, ma un simbolo della nostra identità culturale e storica. Serve una visione di largo respiro per valorizzarlo pienamente” afferma Benvenuti.
La proposta prevede un parco di 80.000 ettari, che coinvolga 4 regioni, 8 province e 82 comuni, incluso il bacino dell’Aniene. Un’area vasta e ricca che, se tutelata, diventerebbe il sesto Parco Nazionale italiano per estensione, capace di coniugare tutela ambientale, educazione ecologica e sviluppo sostenibile.
Battelli elettrici e Museo del Tevere: mobilità e cultura per la valorizzazione del fiume
Il Movimento ambientalista rilancia inoltre la proposta per una navigabilità sostenibile del Tevere attraverso battelli elettrici o ibridi, in grado di collegare Fiumicino e Castel Giubileo con una mobilità turistica e ambientale alternativa.
“Un servizio di traghetti elettrici potrebbe trasportare fino a 900 passeggeri al giorno, risparmiando 6,48 tonnellate di CO₂ quotidiane rispetto all’uso dell’auto privata” sottolinea il professor Fabio Rosati, Vicepresidente di Ecoitaliasolidale e Presidente del Centro Studi sulla Mobilità.
Accanto alla mobilità, anche la valorizzazione culturale del fiume è parte centrale della visione del Movimento. Tra i progetti proposti c’è la nascita di un ‘Museo del Tevere’, da realizzare nel quadrante Marconi-Ostiense, in un’area di archeologia industriale oggi abbandonata. Il museo potrebbe rappresentare uno spazio innovativo, multimediale, interattivo, dedicato alla storia, all’ecologia e alla memoria del fiume.
Tevere Patrimonio Unesco: un riconoscimento da perseguire
Infine, Ecoitaliasolidale sostiene la candidatura dell’intero corso del Tevere come Patrimonio dell’Umanità Unesco, sull’esempio di altri grandi fiumi europei come la Senna o il Danubio.
Il Tevere attraversa Roma, già patrimonio riconosciuto, ma anche territori unici come la Foresta Fossile di Dunarobba e numerosi siti naturalistici e archeologici.
“La riqualificazione del Tevere non è solo un progetto ambientale – conclude Gaetano Di Staso – ma una visione per il futuro della Capitale e del suo territorio. Il nostro obiettivo è chiaro: trasformare il Tevere in un simbolo di rinascita, sostenibilità e identità culturale per Roma e per l’Italia intera”.
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