Ostia, piazzale Mediterraneo sarà intitolato al regista Claudio Caligari
Di Maria Grazia Stella il 09/09/2025
La proposta arriva dall’assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio. Il parere dell’Assemblea Capitolina è atteso per giovedì 18 settembre.
Ostia (Rm) – Su impulso dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, è stata avanzata la proposta di intitolare piazzale Mediterraneo, a Ostia, al regista Claudio Caligari, scomparso nel 2015 e autore di film come Non essere cattivo, girato sul litorale romano.
Il parere dell’Assemblea Capitolina è atteso giovedì 18 settembre. La toponomastica confermerebbe così il forte legame tra Roma e il cinema.
“Caligari ha dato tantissimo a Roma e ha ricevuto meno di quanto meritasse, perché ha potuto realizzare solo tre film. Ma sono tre capolavori” – dichiara l’assessore Smeriglio – “La città è quindi in debito con lui”.
Claudio Caligari (Arona, 7 febbraio 1948 – Roma, 26 maggio 2015)
Claudio Caligari è stato autore di un cinema diretto ed esplicito, privo di mediazioni produttive e senza concessioni facili allo spettatore. All’inizio degli anni Ottanta trasferì il suo interesse per le realtà marginali delle periferie italiane dal cinema d’inchiesta a quello di finzione.
I tre film: un’eredità preziosa per gli amanti del cinema
Amore tossico (1983)
Il primo lungometraggio di Caligari, Amore tossico, nasce dalla collaborazione con il sociologo Guido Blumir, che co-firmò la sceneggiatura. Ambientato tra Ostia e la periferia romana, il film racconta l’insediamento dell’eroina nelle borgate pasoliniane attraverso le vicende di un gruppo di giovani tossicodipendenti.
Come di consueto, la lavorazione fu preceduta da una lunga fase di preparazione: il cast, scelto seguendo i principi del neorealismo, era composto da persone prese dalla strada, senza attori professionisti. I dialoghi e la sceneggiatura furono riscritti più volte, grazie anche ai consigli dei protagonisti, per rendere il racconto il più autentico possibile.
“Negli anni in cui giravo i documentari incontrai più volte gruppi di tossicodipendenti. Quando proposi a Blumir di fare un film, la domanda era semplice: perché tanta gente si faceva? La risposta era altrettanto semplice: perché è piacevole! Abbiamo cercato di mostrare anche i lati grotteschi o comici del consumo, pur nella drammaticità delle situazioni”.
Le riprese, svoltesi tra il 1982 e il 1983, furono travagliate: un primo produttore abbandonò il progetto, costringendo Caligari a un periodo di inattività di quasi un anno. Grazie all’interessamento del regista Marco Ferreri, il film venne completato e distribuito con il sostegno della Gaumont.
Amore tossico fu presentato alla 40ª Mostra del Cinema di Venezia e premiato in diversi festival internazionali, ma la distribuzione italiana nelle sale fu limitata e tardiva.
L’odore della notte (1998)
Dopo quindici anni di progetti mai realizzati, Caligari torna dietro la macchina da presa con L’odore della notte, ambientato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Il film racconta le gesta di una banda di rapinatori dell’estrema periferia romana che terrorizzano i quartieri alti della capitale.
Interpretato da Valerio Mastandrea, Giorgio Tirabassi, Marco Giallini ed Emanuel Bevilacqua, il film trae ispirazione da un romanzo di Dido Sacchettoni e dalla vera "Banda dell’arancia meccanica". Caligari combina il cinema poliziottesco con la sua ricerca sociale e stilistica personale.
“Per L’odore della notte, di cinema italiano c’è ben poco. Le mie influenze principali sono Bresson e Melville; ho costruito le scenografie mescolando il teatro di posa con la realtà, come in Taxi Driver di Scorsese. Remo Guerra (Mastandrea) ricorda personaggi solitari alla Alain Delon o Jean-Paul Belmondo”.
Non essere cattivo (2015)
Il film, scritto a sei mani e girato a Ostia, è l’ideale prosecuzione di Amore tossico. Racconta l’amicizia e la caduta negli inferi dei giovani di borgata negli anni ’90, tra rapine e droghe sintetiche. Grazie al sostegno di Valerio Mastandrea, Caligari riuscì a portare a termine le riprese in sei settimane.
Presentato fuori concorso alla 72ª Mostra del Cinema di Venezia, vinse il Premio Pasinetti come miglior film e miglior attore (Luca Marinelli). Il film fu distribuito in Italia l’8 settembre 2015 e scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2016 nella categoria Miglior film in lingua straniera.
La morte di Caligari e il ricordo di Mastandrea
Malato da tempo, Caligari morì a Roma il 26 maggio 2015, subito dopo aver completato il montaggio di Non essere cattivo. Valerio Mastandrea, suo amico e collaboratore, ricordò così l’uomo e l’artista:
“Claudio ha fatto tre film, ma ne ha vissuti e sognati molti di più. Ogni film non fatto da lui, in realtà, lui lo ha fatto eccome. Il suo cinema è sempre stato politico, intenso, sincero. La sua grandezza sta anche nel modo in cui affrontava la vita e il lavoro, senza mai un passo indietro”.
Il documentario Se c’è un aldilà sono fottuto – Vita e cinema di Claudio Caligari
Nel 2019 è uscito Se c'è un aldilà sono fottuto - Vita e cinema di Claudio Caligari, il film-documentario di Fausto Trombetta e Simone Isola, presentato alla 76ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica della Biennale di Venezia, che ripercorre, attraverso la testimonianza di familiari, amici, collaboratori e attori, la vita e la carriera del regista piemontese prematuramente scomparso.

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