Il Consiglio del Municipio X approva l’Ordine del Giorno: la gestione sarà pubblica, trasparente e accessibile. Negli spazi dell’ex Mercato San Fiorenzo nascerà un luogo di aggregazione, formazione e crescita culturale

Ostia (Rm) – La Casa della Cultura di Ostia diventa un progetto concreto. Questa mattina, giovedì 25 settembre, durante una seduta straordinaria, il Consiglio del Municipio Roma X ha approvato – con voto unanime e un solo astenuto – l’Ordine del Giorno che sancisce la centralità della struttura come nuovo polo culturale e associativo del territorio, con un’attenzione particolare al protagonismo dei giovani.

Un punto di riferimento per la comunità

La Casa della Cultura sorgerà negli spazi dell’ex Mercato San Fiorenzo, nel cuore di Ostia, e sarà un luogo aperto, inclusivo e partecipato, accessibile a tutti.

La gestione, si legge nel documento, dovrà essere pubblica, trasparente e regolamentata, con servizi gratuiti o a costi contenuti, per garantire il diritto alla cultura e favorire la più ampia partecipazione dei cittadini.

L’obiettivo – spiegano i capigruppo Margherita Welyam, Marco Possanzini, Mirella Arcamone, Valerio Facchinelli e Remo De Bartolomeo è costruire uno spazio che diventi un vero presidio culturale per il Municipio X, un luogo vivo e generativo di comunità, in grado di rispondere ai bisogni del territorio”.

Cultura, socialità e formazione

All’interno della Casa della Cultura troveranno posto attività artistiche, culturali e sociali, laboratori e momenti di incontro per le realtà associative locali.

Un ruolo centrale sarà riservato ai giovani, chiamati a essere non solo fruitori, ma protagonisti attivi nella programmazione delle iniziative. La struttura avrà anche la missione di favorire percorsi di formazione e inserimento lavorativo, contribuendo così alla crescita sociale ed economica del territorio.

Un impegno per il futuro

Con questo atto, il Consiglio municipale ribadisce la volontà di dare vita a un progetto di lungo respiro: una Casa della Cultura che non sia solo contenitore di eventi, ma un luogo di identità collettiva, un laboratorio di idee e di relazioni, capace di intrecciare tradizione e innovazione, radicamento territoriale e apertura al mondo.

Il Campidoglio ha stanziato per il progetto circa un milione di euro.