M5S Municipio X: “Erp, scarso coinvolgimento del Consiglio sull’acquisizione degli immobili Enasarco”
Di Maria Grazia Stella il 23/12/2025
I pentastellati chiedono tutele per i proprietari privati, acquisti volontari e regole chiare per i condomìni misti nei quartieri di Dragoncello, Axa e Ostia
Ostia (Rm) – L’operazione di acquisizione di oltre mille immobili ex Enasarco destinati all’Edilizia Residenziale Pubblica torna al centro del dibattito politico nel Municipio X. Nel Consiglio municipale di lunedì 22 dicembre, i consiglieri del Movimento 5 Stelle Alessandro Ieva, Giulia Di Pillo e Silvia Paoletti hanno chiesto alla Conferenza dei Capigruppo l’inserimento “fuori sacco” di un ordine del giorno per aprire un confronto politico in aula. La richiesta, spiegano, mirava a portare il tema alla discussione pubblica prima che decisioni così impattanti diventassero definitive.
“Un’operazione che incide sui quartieri”
Secondo i consiglieri M5S, su un intervento “di questa portata”, che coinvolge direttamente i territori di Dragoncello, Axa e Ostia nel Municipio X, sarebbe stato necessario un coinvolgimento più strutturato del Consiglio municipale da parte del Campidoglio.
“Parliamo di scelte che incidono profondamente sul tessuto sociale e urbano – sottolineano – e che meritano trasparenza, tempi adeguati e un confronto aperto con i cittadini”.
“Il diritto all’abitare è una priorità, ma serve equilibrio”
I pentastellati ribadiscono il sostegno al diritto alla casa, ma avvertono: “Difenderlo non può trasformarsi in nuove tensioni sociali”. Da qui l’elenco di condizioni ritenute imprescindibili: chiarezza sugli immobili e sulle destinazioni d’uso; quote dedicate all’housing sociale evitando operazioni solo emergenziali; strumenti di tutela per i nuclei fragili e per le famiglie già residenti; contenimento della concentrazione Erp/Ers nei condomìni misti per preservare l’equilibrio dei quartieri.
Valutazioni preventive e partecipazione
Per il gruppo M5S sono indispensabili valutazioni preventive di impatto sociale, urbanistico e sui servizi, oltre a percorsi reali di informazione e partecipazione. “Solo così – spiegano – si dà attuazione concreta al Piano Strategico per il Diritto all’Abitare 2023–2026, che mobilita circa 250 milioni di euro di risorse pubbliche da usare in modo equo, sostenibile e condiviso”.
Tutele per i privati e regole per i condomìni misti
Tra le richieste avanzate: forme di tutela economica per i proprietari privati, la possibilità di acquisto volontario degli immobili e linee guida chiare e pubbliche per la gestione dei condomìni misti pubblico-privato, soprattutto nei quartieri più esposti.
Documento bocciato, confronto rinviato
Il documento proposto non è stato ammesso alla discussione in aula. “Un’occasione mancata – concludono Ieva, Di Pillo e Paoletti –. Il Municipio deve poter esercitare fino in fondo il proprio ruolo di rappresentanza e presidio democratico del territorio. Temi complessi come questo vanno affrontati con responsabilità e coerenza, non ridotti a contrapposizioni di parte”.

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