Delitto di Fregene, la nuora della donna uccisa resta in carcere
Di Redazione il 19/05/2025
La 31enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto questa mattina, lunedì 19 maggio, presso il tribunale di Civitavecchia. L’arma e il telefono della vittima non sono ancora stati trovati
Fregene (Rm) – Giada Crescenzi, la 31enne fermata per l’omicidio di Stefania Camboni, la 58enne uccisa con oltre venti coltellate nel suo villino di Fregene, resta in carcere.
La donna, nuora della vittima, si è avvalsa della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto questa mattina, lunedì 19 maggio, presso il tribunale di Civitavecchia.
L’indagata resta in carcere
Al termine dell’interrogatorio, il giudice non ha convalidato il fermo ma ha disposto nei confronti della 31enne, accusata di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’estraneità ai fatti
“La mia assistita è molto provata ma ribadisce la sua estraneità ai fatti – ha dichiarato l’avvocata Anna Maria Anselmi, che assiste la 31enne, appresa la decisione del giudice - Ricordiamo che l'arma e il telefono della vittima non sono stati ancora trovati e che Giada non presenti segni di colluttazione. Ora attendiamo di leggere l'ordinanza e poi valuteremo se fare o meno ricorso al Riesame”.
L’autopsia
L’autopsia, eseguita dal medico legale sabato 17 maggio, ha consentito di apprendere che Stefania Camboni sarebbe stata uccisa nel sonno con oltre venti coltellate, con almeno quattro colpi inferti in punti vitali, alla gola e al cuore.
Il ritrovamento del corpo, ormai privo di vita della 58enne, avvenne nelle prime ore del mattino del 15 maggio scorso da parte del figlio, Francesco Violoni, compagno della Crescenzi, al rientro dal turno di lavoro come guardia giurata presso l’aeroporto di Fiumicino.
La vittima, il figlio e la sua compagna abitavano nello stesso villino in via Santa Teresa di Gallura, in porzioni diverse dell'abitazione.
Proseguono le indagini degli inquirenti per fare chiarezza sul movente, risalire ai responsabili e ritrovare l’arma, un coltello con una lama larga 4 centimetri, liscia, e lunga.
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