Fiumicino, la marineria chiede ascolto: “Così l’Europa ci sta smontando pezzo dopo pezzo”
Di Redazione il 28/05/2025
Martedì 27 maggio si è svolto il convegno “Marineria di Fiumicino: progetti e opportunità di sviluppo” nell’Aula consiliare del Comune di Fiumicino con l’obiettivo di fare il punto su un comparto strategico per l’economia locale ma penalizzato da normative europee considerate inadeguate
Fiumicino (Rm) - Martedì 27 maggio, nell’Aula consiliare del Comune di Fiumicino, si è svolto il convegno “Marineria di Fiumicino: progetti e opportunità di sviluppo”, promosso da AlfaComunicazione APS, con il contributo della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Fiumicino.
Il convegno “Marineria di Fiumicino: progetti e opportunità di sviluppo”
Un evento tecnico-istituzionale di rilievo, che ha visto confrontarsi istituzioni, rappresentanti del mondo della pesca, esperti del settore e forze della formazione, con l’obiettivo di fare il punto su un comparto cruciale per l’economia locale ma penalizzato da normative europee giudicate inadeguate.
Gli intervenuti
Presenti all’incontro: Giuseppe Cangemi (vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio), Mario Baccini (sindaco di Fiumicino), Roberto Severini (presidente del Consiglio comunale), Stefano Costa (assessore comunale alla Pesca), Raffaello Biselli (assessore comunale Attività Produttive), Silvestro Girgenti (comandante Capitaneria di Porto di Roma), Gennaro Del Prete (vicepresidente GAL Pesca Lazio), Roberto Masai (vicepresidente Federpesca – Federazione Nazionale Imprese di Pesca), Luca Muzzioli (Biologo ricercatore - Università La Sapienza), e Angelo Fanton (Slow Food – rete Slow Fish).
Le dichiarazioni
I lavori si sono aperti con l’intervento di Roberto Severini, che ha ribadito la volontà del Comune di rimanere al fianco dei pescatori: «Vogliamo dare dignità a un mestiere fatto di fatica, rischio e profondo rispetto per il mare».
Il sindaco Mario Baccini ha sollecitato una riflessione seria da parte del legislatore nazionale: «Occorre ascoltare chi il mare lo conosce. Le regole non possono essere uguali per realtà troppo diverse».
Giuseppe Cangemi ha rilanciato: «La Regione raccoglie le istanze, ma serve uno sforzo comune. Propongo di coinvolgere attivamente gli europarlamentari eletti per portare la voce del settore dove si decidono davvero le regole».
Stefano Costa ha ricordato: «Se vediamo i numeri di chi ha smesso di lavorare, ci spaventiamo. Ma i pescatori sono i primi a difendere l’ambiente marino».
Raffaello Biselli ha sottolineato l’importanza economica della pesca per Fiumicino: «Abbiamo circa 600 ristoranti sul territorio che si basano su una materia prima locale di eccellenza. Tutelare la marineria significa tutelare l’intera filiera».
Molto critico Roberto Masai di Federpesca: «La gestione europea ha imposto 150 giornate di pesca all’anno. Nessuna impresa può reggere lavorando così poco. In Italia abbiamo 10.800 imbarcazioni registrate, 2.600 delle quali dedicate alla pesca. Mille di queste hanno già fatto richiesta di demolizione. Serve un cambio di paradigma. Occorrono piani di gestione locali da aggregare in un piano nazionale da portare in Europa. E attenzione: ogni barca che si ferma significa lavoro che si perde e famiglie in difficoltà».
Gennaro Del Prete ha ricordato come la marineria di Fiumicino sia la più importante del Lazio per tonnellaggio: «Siamo attivi e protagonisti, ma ora servono risposte concrete. Le nostre mazzancolle sono un’eccellenza da proteggere».
Il comandante Girgenti ha evidenziato come l’Italia abbia già ridotto lo sforzo di pesca e ha posto l’accento sull’importanza della tracciabilità e della lotta alle frodi: «Molti prodotti venduti come italiani arrivano da altrove. Dobbiamo difendere chi opera correttamente».
Luca Muzzioli, nutrizionista, ha portato numeri allarmanti: «I bambini italiani consumano troppo poco pesce, 1 su 2 non ne mangia proprio. Servono programmi educativi per invertire la rotta».
Angelo Fanton, portavoce di Slow Food Ricci di Mare, ha lanciato un monito: «Tra Santa Marinella e Civitavecchia non si vede più nemmeno il passaggio di chi faceva pesca illegale: un paradosso, che dimostra quanto il riccio sia ormai scomparso. È urgente educare i ristoratori e i bambini alla legalità e alla tutela del mare».
Il convegno si è concluso con un buffet a base di pescato locale, curato da Officina Alimentare.
Tags: fiumicino, litorale romano