La rete civica “Tavoli del Porto” impugna il parere di VIA del Ministero dell’Ambiente: “Criticità irrisolte, servono tutele reali per territorio ed ecosistema”

Fiumicino (Rm) – La battaglia contro il porto crocieristico previsto sotto il Vecchio Faro entra in una nuova fase. Il Comitato Tavoli del Porto, rete di associazioni civiche impegnate da anni nella difesa del territorio, ha annunciato il ricorso al Tar del Lazio contro il parere di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) rilasciato lo scorso novembre dal Ministero dell'Ambiente.

Una decisione maturata, spiegano dal Comitato, dopo un’analisi approfondita del provvedimento e delle prescrizioni contenute nel parere ministeriale. “Grazie alle nostre osservazioni – afferma David Di Bianco, presidente dell’Associazione – la procedura VIA si è protratta per oltre due anni, a fronte dei pochi mesi previsti nel cronoprogramma di Fiumicino Waterfront. Le numerose prescrizioni imposte dalle Commissioni tecniche e l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica dimostrano che permangono criticità sostanziali”.

“Il progetto è stato migliorato, ma non basta”

Secondo il Comitato, le modifiche apportate al progetto non offrono garanzie sufficienti. “Comune e promotori sostengono che il progetto sia migliorato anche grazie al contributo dei cittadini – prosegue Di Biancoma non ci accontentiamo. Le opere di mitigazione ipotizzate non assicurano una reale soluzione agli impatti del crocierismo su mobilità, salute e qualità della vita. E restano forti le preoccupazioni per l’ecosistema della foce del Tevere”.

Da qui la scelta di affidare a uno studio legale il mandato per l’impugnazione al Tar, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei residenti e salvaguardare un’area considerata fragile e strategica dal punto di vista ambientale.

Mobilitazione dal basso e appello ai cittadini

Il ricorso giudiziario, sottolinea il Comitato, non esaurisce l’iniziativa. “Proseguiremo con le azioni di mobilitazione dal basso – annuncia il presidente – per contrastare una turistificazione dagli impatti potenzialmente irreversibili e per promuovere un progetto alternativo di riqualificazione dell’area del Vecchio Faro”.

L’invito è rivolto a cittadini, associazioni e realtà locali: sostenere la campagna, anche attraverso contributi per le spese legali, significa partecipare a una scelta di tutela del territorio e del futuro della città.