Lotta al bracconaggio sul litorale: a Civitavecchia sequestrati oltre 2.000 ricci di mare e 100 trappole illegali per polpi
Di Maria Grazia Stella il 12/12/2025
Operazioni delle Fiamme Gialle del comparto Aeronavale del Lazio sotto la direzione del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia
Civitavecchia (Rm) – Con l’avvicinarsi delle festività natalizie aumenta la richiesta di prodotti ittici e, parallelamente, proliferano le attività di pesca di frodo che danneggiano gravemente l’ecosistema marino. Per contrastare questo fenomeno, le Fiamme Gialle del comparto Aeronavale del Lazio, coordinate dal Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, sono impegnate in un’intensa attività di vigilanza lungo la costa.
Negli ultimi giorni tali controlli hanno portato a due importanti operazioni, con risultati che costituiscono un duro colpo ai “predoni del mare”: sequestrati oltre 2.000 ricci di mare e più di 100 trappole illegali, le nasse, utilizzate per la cattura dei polpi.
L’ultima operazione: salvati oltre 2.000 ricci pescati illegalmente
Nell’intervento più recente, i Finanzieri della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Civitavecchia, grazie a mirati appostamenti notturni sul litorale di Santa Marinella, hanno sorpreso tre pescatori di frodo intenti a prelevare illegalmente ricci di mare.
All’arrivo dei militari, i tre avevano già raccolto oltre 2.000 esemplari, destinati probabilmente al commercio illecito. Grazie alla rapidità dell’intervento e al supporto di un’unità navale del Corpo, i ricci – ancora vivi – sono stati immediatamente reimmessi in mare, salvaguardando una risorsa naturale già minacciata da prelievi intensivi e non regolamentati.
Ai tre responsabili sono state comminate sanzioni amministrative per 18.000 euro, e tutta l’attrezzatura subacquea utilizzata per la pesca abusiva è stata sequestrata.
Le trappole per polpi individuate a Torre Flavia
Pochi giorni prima, durante un pattugliamento marittimo nelle acque di Torre Flavia (Ladispoli), una pattuglia navale della Guardia di Finanza ha individuato alcuni galleggianti neri sospetti. L’ispezione ha rivelato una cima di oltre 600 metri, alla quale erano collegate circa 100 nasse posizionate illegalmente.
Le trappole erano prive delle sigle identificative obbligatorie per la pesca professionale; in numero ben superiore a quello consentito per la pesca sportiva; potenzialmente pericolose per la navigazione, poiché difficilmente visibili e fonte di grave danno per l’ambiente marino, intrappolando fauna senza controllo.
Le nasse sono state sequestrate a carico di ignoti e i polpi catturati al loro interno sono stati liberati in mare ancora vivi.
Una minaccia per l’ecosistema e per l’economia legale
La pesca di frodo rappresenta una seria minaccia per la biodiversità del Mediterraneo e altera gli equilibri del mercato, sottraendo risorse alle attività regolari e creando forme di concorrenza sleale. Ricci e polpi sono specie estremamente richieste, soprattutto durante le festività, e vengono bersagliati da prelievi intensivi che mettono a rischio la loro sopravvivenza.
Guardia di Finanza: “Presidio costante per la tutela del mare e della legalità”
Le Fiamme Gialle del comparto Aeronavale continueranno a garantire un presidio costante delle coste laziali, con l’obiettivo di contrastare bracconaggio e traffici illeciti; prevenire rischi per la sicurezza della navigazione; tutelare fauna marina ed ecosistemi costieri; salvaguardare l’economia legale del settore ittico e proteggere consumatori e operatori onesti.
Un’azione continua e coordinata, fondamentale per la difesa del patrimonio naturale e della legalità nelle acque del litorale romano.

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