Sigilli allo stabilimento balneare ‘Il Venezia’: blitz di finanza e polizia locale a Ostia
Di Maria Grazia Stella il 11/06/2025
Il sequestro nel tardo pomeriggio di oggi. I titolari faranno ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro. A rischio il posto di lavoro di 30 dipendenti
Ostia (Rm) – Non c’è pace per le spiagge di Ostia. Dopo il Bungalow, la Spiaggia di Bettina, il Mariposa e Peppino a Mare sigilli allo storico stabilimento balneare ‘Il Venezia’. Il blitz della finanza e della polizia locale è scattato intorno alle 19 di oggi, mercoledì 11 giugno, tra lo sbalordimento e lo stupore non solo del titolare, Ruggero Barbadoro, conosciuto da decenni sul litorale romano come uno degli imprenditori più lungimiranti del territorio nonché presidente Fiba (Federazione italiana balneari) Ostia, ma anche dei frequentatori del lido, tra cui gli abbonati, costretti a lasciare in tutta fretta Il Venezia. La Procura di Roma considera, come nel caso degli altri quattro stabilimenti sequestrati, abusi edilizi delle difformità rispetto ai progetti approvati dal Campidoglio.
Il sequestro
Il sequestro dello stabilimento di lungomare Amerigo Vespucci arriva dopo un’indagine partita nel maggio del 2024, nel corso della quale furono effettuati anche dei rilievi aerei per verificare la presenza di eventuali abusi, varianti e irregolarità, difformità edilizie nelle spiagge di Ostia.
Adesso, a distanza di oltre un anno, i titolari del Venezia si chiedono come mai si sia arrivati a questo provvedimento così severo, “fuori contesto”, proprio a stagione iniziata non ritenendosi, soprattutto, responsabili per quanto viene loro contestato. Possibile, si chiedono, che dopo un anno e un mese, dopo che è passato così tanto tempo, l’indagine sia arrivata alla sua conclusione con la stagione estiva appena partita? I gestori hanno, tra l'altro, mostrato tutti i documenti agli operatori con le autorizzazioni.
Il ricorso al Tribunale del Riesame
Il provvedimento di stasera rappresenta un danno non solo per i titolari ma anche per gli abbonati ai quali, tuttavia, i gestori intendono garantire, sin da ora, la possibilità di essere rimborsati nel caso lo stabilimento non potesse riprendere la sua normale attività.
I gestori hanno infatti dichiarato a Ostia TV che presenteranno un ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro, augurandosi in una conclusione positiva e, dunque, in una ripresa dell’attività. Ma, nell’eventualità il ricorso venisse respinto, nonostante continuino a dichiararsi non responsabili, si impegneranno per tutelare con il massimo impegno gli abbonati del lido.
I trenta dipendenti
Il sequestro mette adesso a repentaglio anche la sorte di trenta dipendenti che, dall’oggi al domani, si sono ritrovati senza lavoro.
Un danno per tutti e anche per la comunità di Ostia che, tra stabilimenti sequestrati, spiagge libere non perfettamente ‘funzionanti’, sta pagando un prezzo salato.

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