La signora, costretta ad uscire per le sedute di chemioterapia, si è rivolta al geometra del palazzo, ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine per risolvere il grave problema che vive da cinque mesi


Ostia (Rm) – “Per favore, aiutatemi, non ce la faccio più! Sono ormai cinque mesi che l’ascensore è rotto, ma io abito al quinto piano e devo uscire ogni giorno per le sedute di chemioterapia, sono una malata oncologica. Perché questa cattiveria? Aiutatemi, vi prego!”. 

E la signora, che si chiama Maria, un’anziana signora di 83 anni dignitosa con il suo filo di perle piange, stringendo tra le mani un fazzoletto ormai stropicciato, seduta accanto ad una inquilina che si fa portavoce del suo grande, grandissimo problema, lancia il suo disperato appello. Una richiesta d’aiuto che lei ha rivolto a tutti, dalle forze dell’ordine ai vigili del fuoco fino al geometra della palazzina in cui abita che, però, non risulterebbe rintracciabile. 

E, intanto, la signora Maria ogni giorno, mentre piange disperatamente trascinando le gambe malate, stanche, sale e scende le rampe di scale, fino al quinto piano, attenta a dove mette i piedi, appoggiandosi alla ringhiera. A volte, generosamente, l’aiutano i vicini ma per lei si tratta ugualmente di una fatica immane, di un ostacolo imprevisto e oneroso da superate, anche ‘ingiusto’ in quella sua vita già così faticosa e tribolata.  

Il caso dell’ascensore fermo 

Succede a Ostia, al civico 7 di piazza Ener Bettica dove nel palazzo l’ascensore non funziona ormai da mesi nonostante gli appelli e le accorate richieste che la signora Maria, 83 anni, ha rivolto a tutti, ma proprio a tutti, come continua a ripetere, tra le lacrime. Spesso sono intervenuti i pompieri, anche l’ambulanza… Ma nessuno sarebbe finora stato in grado di prendere l’impegno di risolvere davvero il problema, facendo ripartire l’ascensore dopo averlo riparato, risolvendo così il problema all’anziana.

La vicina: “Aiutate la signora Maria, è anziana e malata: potrebbe essere vostra nonna, pensateci!”

Oggi, a farsi portavoce dell’83enne, un’inquilina del palazzo che in un video spiega le difficoltà della signora, sola e malata, e invita, con determinazione e anche con un tono di rimprovero, la persona, o le persone, deputate alla soluzione del problema ad intervenire: “Aiutatela, potrebbe essere vostra nonna, pensateci!”.

“Abito al primo piano – spiega l’inquilina amica di Maria – e sono salita perché ho sentito la signora piangere e lamentarsi. Adesso è seduta qui, sulla panchina, ma è necessario intervenire perché la signora non ce la fa più a fare su e giù tutti i giorni, è malata e ha bisogno di aiuto”, e aggiunge che dopo aver chiamato “tutti, ma proprio tutti… tutti dicono che non riescono a trovare il modo e che l’unico che può farlo è il geometra”, adesso è tempo di una soluzione definitiva.

Questa mattina ad aiutarla a salire e scendere le scale la giovane inquilina ma, nonostante la sua cortesia, questa non può certamente essere la quotidianità: la signora ha diritto alla sua indipendenza e questa sorta di barriera che le impedisce di spostarsi serenamente deve essere eliminata al più presto per restituirle la necessaria tranquillità.