Fiumicino - Senza soldi e documenti, le coperte usate come cappotti, lo sguardo perso nel vuoto, i volti stanchi, gli occhi rossi e, soprattutto, il ricordo di quello che, poche ore prima, hanno vissuto come «un vero e proprio incubo». Sono apparsi così i primi passeggeri della nave Costa Concordia, almeno 250 tra spagnoli, russi, tedeschi turchi, argentini, polacchi e cileni, giunti in pullman da Porto Santo Stefano all'Hilton, albergo che sorge vicino all'aeroporto di Fiumicino da dove nelle prossime ore proseguiranno in aereo il viaggio per far rientro nei loro paesi di origine. «È stato tremendo. Mi è sembrato di stare sul Titanic: ho visto gente disperata. Intorno a me grida e terrore ma soprattutto incertezza su cosa fare. Secondo me - ha detto Stefano, 21 anni, di Buenos Aires, imbarcato sulla nave Costa Concordia insieme con la mamma, due fratelli e la fidanzata - non siamo stati aiutati adeguatamente dall'equipaggio ad abbandonare la nave. Ho visto tanta gente arrangiarsi da sè». (ANSA)