Tragedia sulla Cristoforo Colombo: muore a 20 anni Beatrice Bellucci. Feriti gravemente altri tre giovani
Di Maria Grazia Stella il 25/10/2025
In corso indagini per accertare se si trattasse di una gara ad alta velocità. L’incidente nella tarda serata di venerdì 24 ottobre all’altezza di piazza dei Navigatori
Roma – L’impatto è stato devastante. Lamiere contorte, vetri infranti, sirene che squarciano la notte dell’Eur.
Quando i soccorritori sono arrivati sulla via Cristoforo Colombo, all’altezza di piazza dei Navigatori, si sono trovati davanti a una scena che lascia senza fiato: due auto distrutte, una Bmw e una Mini, e quattro ragazzi tra i 20 e i 22 anni feriti in modo gravissimo.
Per Beatrice Bellucci, vent’anni appena, non c’è stato nulla da fare. La giovane, già promessa del Roma Beach Volley e brillante studentessa di Giurisprudenza all’Università Roma Tre, è morta poco dopo l’incidente, durante il trasporto in ospedale.
Lo schianto nella notte
Era la tarda serata di venerdì 24 ottobre. Secondo le prime ricostruzioni, le due auto – una Bmw e una Mini – viaggiavano entrambe lungo la Colombo in direzione Ostia, quando, per cause ancora da accertare, si sarebbero urtate violentemente.
La Bmw sarebbe finita contro lo spartitraffico centrale, mentre la Mini, su cui viaggiava Beatrice come passeggera, si è schiantata contro un albero.
L’urto è stato talmente violento da far temere inizialmente più vittime.
Sul posto sono intervenute in pochi minuti le pattuglie del X Gruppo Mare della Polizia Locale, i vigili del fuoco con le squadre Eur 11/A e Ostiense 7/A, e le ambulanze del 118.
I pompieri hanno lavorato a lungo per estrarre i ragazzi dalle lamiere. Tutti sono stati trasportati d’urgenza in codice rosso nei principali ospedali della Capitale.
Beatrice, invece, non ce l’ha fatta: il suo cuore ha smesso di battere poco prima di arrivare al pronto soccorso.
Chi era Beatrice Bellucci
Beatrice era una ragazza solare, piena di vita, con una passione sconfinata per lo sport e la Roma. Frequentava il corso di Giurisprudenza all’Università Roma Tre e da anni giocava nel settore giovanile del Roma Volley Club, dove era conosciuta e amata da compagne e allenatori.
La società sportiva l’ha ricordata con un post intriso di dolore:
“La dirigenza della SMI Roma Volley insieme a tutto lo staff, i tecnici e le atlete si stringe in un commosso abbraccio alla famiglia Bellucci per la tragica scomparsa di Beatrice, ragazza cresciuta nel nostro settore giovanile, assurdamente uccisa nel drammatico incidente sulla Colombo.
Andrea, il papà di Bea, è stato tra i dirigenti fondatori del nostro Club e Federico, suo fratello, uno dei nostri collaboratori negli scorsi anni. Una notizia tristissima per tutta la famiglia Roma Volley Club. Ciao Bea, rip”.
Sui social, amici e conoscenti hanno condiviso foto e ricordi, raccontando la gentilezza e l’energia contagiosa di Beatrice.
Anche l'Università Roma Tre ha voluto ricordare sulla pagina Facebook dell'Ateneo Beatrice, chiamata Bibbi: "In un momento di profonda tristezza, l'Università Roma Tre si unisce al dolore della famiglia e degli amici di Beatrice Bellucci, la studentessa di Giurisprudenza che ha tragicamente perso la vita il 24ottobre".
Le indagini: ipotesi di gara clandestina
Sulle cause dell’incidente indaga il X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale. Gli agenti stanno analizzando filmati delle telecamere presenti lungo il tratto e testimonianze di chi avrebbe visto le due auto viaggiare a velocità molto elevata, forse impegnate - ma il condizionale è d'obbligo - in una gara improvvisata.
"Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe trasformare un incidente stradale in un caso di omicidio stradale aggravato, con l’accusa di dolo eventuale: consapevolezza del rischio e accettazione del possibile esito mortale" come ha denunciato il Codacons, intervenendo sul caso, riferendosi a un fenomeno sempre più diffuso nella Capitale:
“A Roma le corse clandestine tra auto sono ormai un fenomeno dilagante, che avviene sotto gli occhi di tutti, soprattutto di notte. Diverse arterie – dalla Colombo al Raccordo, fino ad Anagnina e Centocelle – si trasformano in piste di Formula 1. E' inaccettabile che questo accada senza un contrasto efficace”.
L’associazione ha annunciato che, se le indagini confermeranno la dinamica della corsa, si costituirà parte civile nel procedimento penale e chiederà accertamenti per verificare la frequenza e l’efficacia dei controlli stradali nella zona.
Una città scossa e in lutto
La morte di Beatrice Bellucci ha colpito profondamente Roma e il suo litorale, in particole il quartiere dell'Infernetto, dove abitava. Soprattutto i giovani che la conoscevano attraverso lo sport e l’università.
In molti, sui social, hanno espresso dolore e rabbia, chiedendo più sicurezza sulle strade e tolleranza zero verso la guida spericolata.
“Non possiamo accettare che una ragazza di vent’anni muoia così – scrive un utente –. Quella strada è diventata una trappola di notte, piena di corse e follia”.
La via Cristoforo Colombo, arteria cruciale che collega Roma al mare di Ostia, è da tempo teatro di incidenti mortali. Un asse viario largo e scorrevole che di notte si trasforma troppo spesso in una pista di velocità, nonostante i limiti e i controlli.
Un dolore che chiede giustizia
Ora restano le indagini, i rilievi tecnici e le analisi delle scatole nere dei veicoli coinvolti, che potranno chiarire velocità, traiettorie e tempi di reazione. Ma resta, soprattutto, una famiglia distrutta e una comunità sportiva che piange una giovane promessa spezzata troppo presto.
Nel silenzio della notte, sulla Colombo restano i segni dell’impatto e i fiori lasciati da chi ha voluto dire addio a Beatrice.
Un altro nome da aggiungere alla lunga lista di vite perdute sull’asfalto romano.
D’Amato: “Chiediamo subito un piano strategico per fermare questa strage silenziosa”
“Una giovane vita spezzata e tre ragazzi feriti gravemente sulla via Cristoforo Colombo. Non possiamo più assistere inermi a questa strage sulle strade. Se fossero confermate le ipotesi di una corsa clandestina, ci troveremmo di fronte a una deriva inaccettabile, che va fermata immediatamente. Le istituzioni devono mettere la sicurezza stradale come priorità nell’agenda politica. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani. Bisogna intervenire subito: chiediamo un piano strategico per fermare questa strage silenziosa, mettendo in sicurezza i tratti di strada più pericolosi e garantendo controlli anche nelle ore notturne. Serve una svolta culturale, con più prevenzione ed educazione alla sicurezza stradale, promuovendo corsi di guida sicura e azioni coordinate e concrete. Non possono esistere corse clandestine nella nostra città. La sicurezza è un diritto e dev’essere una priorità. Alle famiglie e agli amici della ragazza scomparsa va la mia più sincera vicinanza, nella speranza che la sua giovane amica e gli altri ragazzi feriti possano riprendersi al più presto”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale e segretario romano di Azione, Alessio D’Amato, promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure.

