Sciopero mense scolastiche: il 5 maggio niente pranzo per 4mila bambini
Fiumicino - Lunedì 5 maggio le 70 cuoche, aiuto cuoche e addette alla mensa che lavorano nelle scuole materne, elementari e medie di Fiumicino sciopereranno: questo significa lo stop dei servizi di mensa per 7 istituti comprensivi e 4mila alunni, più tutta una serie di disagi per le famiglie del comune. Il motivo? La cooperativa che svolge il servizio mensa, secondo quanto riferisce ieri la consigliera del Nuovo centro destra, Giovanna Onorati, “da gennaio ha deciso di non riconoscere più come ferie le pause scolastiche di Natale e Pasqua, trasformando questo periodo in aspettativa non retribuita”. “Si parla di dipendenti che lavorano otto mesi l’anno, che durante l’estate sono già costrette a ricorrere all’aspettativa non retribuita senza poter accedere ad alcun tipo di sussidio, con salari molto bassi: dalle 500 alle 1.000 euro al mese. Conteggiare non più come ferie ma come aspettativa non retribuita le festività e altri periodo di stop alla scuole significa intaccare ancora di più stipendi al limite della fame. Togliere 100, 200 euro al mese a persone che ne guadagnano poco più del doppio”, spiega la consigliera Onorati.
“Scioperando il prossimo 5 maggio queste dipendenti chiedono alla ditta e all’amministrazione comunale di Fiumicino un intervento per salvaguardare la dignità lavorativa e soprattutto un servizio che coinvolge sette istituti comprensivi e circa 4mila utenti. I disagi sono facilmente comprensibili. Le 70 cuoche, aiuto cuoche e addette lo stesso giorno daranno vita a una manifestazione alla quale parteciperanno anche molti genitori. Prendo atto della volontà dell’amministrazione di incontrare la cooperativa e le parti sociali, come già auspicato più volte dai gruppi consiliari di opposizione di centrodestra, ma non bisogna limitarsi ad applicare penali, come annunciato dall’assessore alla scuola Paolo Calicchio ma evitare in tutti i modi lo sciopero, trovare una via d’uscita. Il rischio che lo stop alla mensa prosegua anche oltre il 5 maggio causando una lunga serie di disservizi e nuovi scioperi è alto e deve essere assolutamente scongiurato”, conclude Giovanna Onorati.
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