Incidente sulla Colombo, Silvia ancora in prognosi riservata: “Condizioni gravi ma stabili”. Il ricordo di Beatrice ‘Bibbi’ Bellucci
Di Maria Grazia Stella il 27/10/2025
Proseguono le indagini della Polizia locale, su della Procura di Roma, per fare chiarezza sul tragico schianto
Roma – Resta ricoverata in prognosi riservata Silvia Piancazzo, la 20enne sopravvissuta al terribile incidente avvenuto nella tarda serata di venerdì 24 ottobre sulla via Cristoforo Colombo, all’altezza di piazza dei Navigatori, nel quartiere Eur.
Nello schianto ha perso la vita la sua amica Beatrice “Bibbi” Bellucci, anche lei di 20 anni.
Silvia, estratta dalle lamiere e trasportata d’urgenza al San Camillo, è attualmente ricoverata nel reparto di terapia intensiva della UOC Shock e Trauma.
Il bollettino medico
A fare il punto sulle sue condizioni è il dottor Emiliano Cingolani, direttore della UOC Shock e Trauma del San Camillo:
“La ragazza è entrata in terapia intensiva la notte del 25 ottobre, in seguito a un gravissimo incidente stradale. E’ stata sottoposta a un complesso intervento multidisciplinare ortopedico e chirurgico per la riduzione delle numerose fratture e per l’asportazione della milza”.
“Attualmente – prosegue il dottor Cingolani – le condizioni, pur nella loro gravità, sono sufficientemente stabili. Il decorso post-operatorio è il migliore possibile in questa fase, considerate le gravi lesioni riportate agli arti, all’addome, alla pelvi e al torace. La prognosi resta strettamente riservata, vista la vicinanza all’evento traumatico, avvenuto solo tre giorni fa”.
Le indagini della Procura
Intanto, proseguono serrate le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, per fare piena luce sulle dinamiche del tragico schianto.
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 22, Silvia Piancazzo era alla guida di una Mini Cooper, con Beatrice Bellucci al suo fianco sul sedile del passeggero. Le due ragazze procedevano lungo la Colombo, in direzione del centro, quando la vettura sarebbe stata affiancata e poi speronata da una Bmw Serie 1.
Alcuni testimoni avrebbero riferito di due auto – entrambe a forte velocità – forse impegnate in una gara clandestina. Le vetture avrebbero stretto la Mini, facendola sbandare e finire fuori strada.
Le verifiche tecniche
Saranno ora gli accertamenti della Polizia Locale di Roma Capitale a chiarire la dinamica: la
visione delle telecamere di sorveglianza lungo il tratto della Colombo, l’analisi dei dati Gps e dei tabulati telefonici dei cellulari rinvenuti nella Bmw.
I due ragazzi a bordo della berlina, entrambi 22enni, sono rimasti feriti e ricoverati al San Giovanni. Sottoposti ad alcol e drug test, gli esiti sono risultati negativi.
La violenza dello schianto
Secondo una prima ricostruzione, la Mini guidata da Silvia, dopo il violento urto con la Bmw – che si è ribaltata una settantina di metri più avanti – ha perso il controllo ed è andata a schiantarsi contro un pino.
L’impatto è stato devastante: la piccola vettura si è accartocciata, trasformandosi in un ammasso di lamiere.
Sono stati i vigili del fuoco a estrarre con delicatezza le due amiche dall’abitacolo.
Per Beatrice Bellucci, le condizioni sono apparse da subito disperate: la giovane, residente all’Infernetto, studentessa di Giurisprudenza a Roma Tre e grande tifosa della Roma, è morta poco dopo l’arrivo in ospedale.
Silvia, invece, ha riportato traumi multipli, ma i medici nutrono cauto ottimismo: “Pur nella gravità, le condizioni sono stabili”, dicono.
Il dolore e la richiesta di verità
Il quartiere dell’Infernetto, dove Beatrice viveva con i genitori, è sotto shock.
Il padre, Andrea Bellucci, dirigente di banca molto conosciuto sul litorale romano, e la madre, devastati dal dolore per la grave perdita che li ha colpiti, chiedono soltanto una cosa: “verità e giustizia”.
Sui social, centinaia di messaggi di affetto ricordano Beatrice come una ragazza solare, generosa, innamorata della vita.
“Non si può morire così, a vent’anni, per colpa della follia altrui” – scrivono in molti.
E mentre gli inquirenti cercano di accertare se dietro la tragedia ci sia davvero una corsa clandestina, Ostia, l’Eur e tutta Roma si stringono nel dolore per una vita spezzata troppo presto.

