Si ipotizza una gara clandestina. In corso analisi di telecamere, tabulati e Gps. La procura indaga per omicidio stradale

Roma – Proseguono le indagini del X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale per ricostruire con precisione la dinamica del tragico incidente avvenuto venerdì 24 ottobre, intorno alle 22, su via Cristoforo Colombo, all’altezza di piazza dei Navigatori, dove ha perso la vita Beatrice “Bibbi” Bellucci, 20 anni.

La dinamica dello schianto

La giovane viaggiava come passeggera a bordo di una Mini Cooper guidata da un’amica, Silvia, ora ricoverata in prognosi riservata al San Camillo.

Secondo le prime ricostruzioni, l’utilitaria potrebbe essere stata speronata da una Bmw Serie 1 condotta da un ragazzo di 22 anni, che viaggiava a velocità sostenuta. Con lui c’era un amico, rimasto ferito.
Dopo l’urto, la Mini si è schiantata contro un pino in prossimità di piazza dei Navigatori, mentre la Bmw si è ribaltata sulla carreggiata opposta, in direzione centro, dopo un’ottantina di metri. 
L’impatto è stato devastante: Beatrice è morta poco dopo l’arrivo in ospedale a causa delle gravissime ferite riportate.

Le indagini: si cerca di capire se si trattasse di una corsa clandestina

Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, indagano per omicidio stradale e stanno verificando se la Bmw possa aver preso parte a una gara di velocità o a una corsa clandestina insieme ad altre auto, una o forse due, che si sarebbero dileguate subito dopo lo schianto.
Secondo alcune testimonianze, la Mini potrebbe essere stata “stretta” su entrambi i lati, perdendo così il controllo.

Telecamere, cellulari e Gps sotto esame

Le indagini proseguono a tutto campo: gli agenti stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza lungo la Colombo e nei tratti precedenti e successivi all’incidente, comprese le aree semaforiche.

Sono inoltre al vaglio i tracciati Gps dei veicoli coinvolti e i tabulati telefonici di un cellulare sequestrato a bordo della Bmw, che potrebbe contenere elementi utili a chiarire la dinamica.

In corso anche i test tossicologici e alcolemici sui conducenti.

Il dolore della famiglia

Un dolore profondo ha travolto la famiglia Bellucci e l’intera comunità dell’Infernetto e del litorale romano, dove Beatrice viveva con i genitori e il fratello. La vicenda ha però avuto una eco in tutto il Paese sin dalla sera di venerdì.
Il padre, Andrea Bellucci, conosciuto direttore di banca e tra i fondatori della Roma Volley Club, ha voluto ribadire:
“La mia Bea era una ragazza prudente, solare, dolce. Scrivetelo: non c’entra nulla con le corse clandestine. E’ stata una vittima innocente”.

I familiari attendono l'esito dle indagini per ottenere verità e giustizia per Beatrice.

Chi era Beatrice

Studentessa di Giurisprudenza all’Università Roma Tre, Beatrice era una giovane brillante, appassionata di sport e di pallavolo. Cresciuta nel settore giovanile della Roma Volley Club, era tifosa della AS Roma, squadra che seguiva spesso allo stadio insieme al padre.

Amava i viaggi, la fotografia e la compagnia degli amici, con cui condivideva sui social i momenti di spensieratezza tipici della sua età, come le immagini delle vacanze in Sardegna o le cene.

Cordoglio e commozione

Numerosi i messaggi di affetto e vicinanza alla famiglia.
La Roma Volley Club femminile ha scritto:
La dirigenza, lo staff e le atlete si stringono in un commosso abbraccio alla famiglia Bellucci per la tragica scomparsa di Beatrice, cresciuta nel nostro settore giovanile. Ciao Bea, RIP.”
Anche la AS Roma ha espresso il proprio dolore:
“La società piange la scomparsa di Beatrice Bellucci, vittima della violenza stradale. Il club si stringe al dolore della sua famiglia”.
Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha aggiunto:
“Di fronte a un dolore così grande, le parole non bastano. A nome mio e dell’intera città esprimo la più sincera solidarietà alla famiglia Bellucci”.

L’inchiesta

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e disposto l’autopsia sul corpo della giovane, che sarà effettuata nelle prossime ore.

Gli investigatori stanno lavorando per accertare la velocità dei mezzi, eventuali gare non autorizzate e le responsabilità penali.

Un’indagine che riporta l’attenzione sulla via Cristoforo Colombo, una delle arterie più pericolose della Capitale e del Paese, teatro di numerosi incidenti gravi negli ultimi anni.