Coinvolti altri tre professionisti. Operazione della Guardia di Finanza di Roma

Roma – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, su delega della Procura della Repubblica capitolina, ha eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma – Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari – nei confronti di un imprenditore del settore edile, gravemente indiziato di aver orchestrato una frode sui bonus edilizi.

L’uomo è stato raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere, mentre alla società a lui riconducibile è stata applicata una misura interdittiva che comporta l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi pubblici.

Tre professionisti – tra tecnici e consulenti – sono inoltre destinatari del divieto temporaneo di esercitare la propria attività, poiché ritenuti coinvolti, a vario titolo, nei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione di fatture per operazioni inesistenti e falsità ideologica in atto pubblico.

Contestualmente, le Fiamme Gialle stanno eseguendo il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 10 milioni di euro, somma corrispondente al valore dei crediti d’imposta inesistenti generati attraverso la frode.

L’indagine

L’attività investigativa, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, ha permesso di ricostruire un articolato sistema di frode legato ai bonus edilizi “Superbonus 110%” e “Sismabonus 110%”.

Secondo quanto emerso, l’imprenditore – rappresentante legale di una società operante nel settore delle costruzioni – avrebbe sfruttato i meccanismi di incentivo previsti per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico su sei condomini della Capitale.

Il meccanismo della truffa

Dietro regolari contratti di appalto, le opere non sarebbero mai state eseguite, mentre l’impresa avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti dei condomìni committenti.

Tali documenti sarebbero poi stati utilizzati per creare falsi crediti d’imposta, successivamente ceduti o compensati con debiti tributari.

Per rendere apparentemente regolari le procedure, alcuni professionisti avrebbero rilasciato asseverazioni e certificazioni tecniche non veritiere, indispensabili per l’ottenimento e la circolazione dei bonus.

L’operazione

L’intervento odierno conferma il costante impegno della Guardia di Finanza e dell’Autorità Giudiziaria di Roma nel contrasto alle frodi fiscali e all’utilizzo indebito dei crediti d’imposta, con l’obiettivo di tutelare la corretta destinazione delle risorse pubbliche e salvaguardare gli strumenti di sostegno al rilancio economico di imprese e famiglie.

Presunzione di innocenza

Si precisa che le risultanze investigative si riferiscono alla fase delle indagini preliminari: pertanto, gli indagati devono essere considerati non colpevoli fino a sentenza definitiva di condanna.