Dal 23 giugno al 26 luglio la prima edizione del Teatro Ostia Antica Festival
Di Maria Grazia Stella il 17/06/2025
Echi di mito, voci di oggi per la prima edizione del Teatro Ostia Antica Festival: cinque spettacoli unici per un’estate di teatro tra classici e contemporaneità, tre sedi, un viaggio epico
Ostia antica (Rm) - Un’imponente rinascita culturale anima l’Estate romana con la prima edizione del Teatro Ostia Antica Festival, un viaggio epico nel mito, tra echi classici e visioni contemporanee che, dal 23 giugno al 26 luglio, farà rivivere uno dei patrimoni storici più suggestivi della Capitale e dell’umanità.
Il Teatro di Roma torna al Teatro romano di Ostia
Dopo decenni dall’ultima programmazione estiva, interrotta alla fine degli anni ‘90, il Teatro di Roma torna al Teatro romano di Ostia, offrendo un’esperienza culturale inedita che riannoda il filo con la tradizione del teatro e le radici del rapporto tra pubblico e scena, attraverso un programma internazionale d’eccezione che offre cinque spettacoli unici per cinque sguardi d’autore.
Un viaggio che spazia dalla potenza evocativa della prosa alla forza dirompente della musica e della danza, dove il richiamo dei classici si fonde con l’energia del contemporaneo, snodandosi su tre sedi prestigiose della città: il Teatro romano di Ostia, cuore pulsante del festival, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e il Teatro Argentina.
Il Festival si apre il 23 giugno con un prologo alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica
Il Festival si apre il 23 giugno con un prologo inaugurale alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, dove risuoneranno le note dell’Antigone di Mendelssohn, diretta dal Maestro Francesco Lanzillotta con la voce recitante di Massimo Popolizio. Questa partitura, raramente eseguita, vede l’Orchestra e il Coro maschile dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dare spazio alle musiche di scena composte per la tragedia di Sofocle (441 a.C.), che incontra qui il Romanticismo di Mendelssohn, riproponendo il tema eterno del conflitto tra legge divina e legge umana. Antigone, figlia e sorella di Edipo, si scontra con Creonte per dare sepoltura al fratello Polinice, ed è destinata a una tragica sorte, la cui potenza drammatica è amplificata dalla musica. Commissionata nel 1841, l’opera è un tentativo di emulare la tragedia classica, con un coro che evoca quelli dell’antica Grecia, accrescendo il pathos del mito. Mendelssohn, pur utilizzando un organico tradizionale, ricrea l’essenza della tragedia greca in un intenso dialogo tra musica e parola. Questa versione contemporanea, affidata alla voce di Massimo Popolizio, si arricchisce delle interpretazioni di Simonetta Solder (Antigone), Christoph Hulsen (Kreon) e Alessandro Budroni (Der Wächter/Der Diener/ Der Chorführer), offrendo un’esperienza musicale intensa e suggestiva, dove il coro diventa il narratore del mito.
Il Teatro romano di Ostia, sede principale del Festival, accoglierà le voci immortali delle Antigoni, che prenderanno vita negli spettacoli per esplorare la complessità del mito, non limitandosi ad Antigone, ma riunendo in essa anche Edipo e Ifigenia, figure senza tempo che, attraverso diverse declinazioni, ne svelano la molteplicità di sguardi e interpretazioni.
Il viaggio nelle Antigoni
Il viaggio nelle Antigoni inizia dal 2 al 6 luglio con Edipo Re, per la regia di Luca De Fusco, una rilettura in chiave “thriller” psicoanalitica del classico, dove i personaggi, avvolti nell’oscurità e tormentati da una maledizione, esplorano temi come l’identità, la colpa e il destino. Un viaggio implosivo nell’animo di Edipo, interpretato da Luca Lazzareschi, che indaga la verità prestando il corpo anche ad altri personaggi chiave (Tiresia, Servo di Laio, Nunzio). Accanto a lui, Manuela Mandracchia dà vita a una Giocasta complessa, figura centrale nella tragedia di Edipo e madre di Antigone. La messinscena, che attinge al surrealismo e alle atmosfere del cinema thriller del Novecento, vede Edipo dialogare con le immagini alterate di sé proiettate in video. Edipo Re è la premessa alla vicenda di Antigone, figlia incestuosa di Edipo e Giocasta, creando un legame tra le due tragedie. Prodotto dal Teatro di Roma, lo spettacolo si completa con un nutrito cast di interpreti: Paolo Serra (Creonte), Francesco Biscione (1 Corifeo), Paolo Cresta (secondo Nunzio e 2 Corifeo) e Alessandro Balletta (3 Corifeo).
Antigone di Anouilh ambientata nella Francia occupata
Si prosegue il 18 e 19 luglio con Roberto Latini che porta in scena la sua rilettura contemporanea dell’Antigone di Anouilh, ambientata nella Francia occupata e trasformata in una potente metafora della resistenza, esplorando il conflitto eterno tra legge e coscienza. Antigone, figura archetipica che sfida i confini del tempo, diventa un simbolo universale di ribellione e un’indagine intima sull’essenza dell’umano. In scena, un gioco di specchi tra Antigone e Creonte, un soliloquio a più voci che svela le contraddizioni umane e invita il pubblico a riflettere su cosa significa essere uomini, essere umani. La regia di Roberto Latini, anche interprete nel ruolo di Antigone, guida Manuela Kustermann (Nutrice), nella complessità dell’opera in un dialogo continuo con noi stessi, un confronto tra ragione e giustizia, tra leggi umane e leggi morali. Nato dall’impegno coproduttivo del Teatro di Roma con La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello, lo spettacolo è portato in scena insieme all’interpretazione di Silvia Battaglio (Ismene), Ilaria Drago (Emone) e Francesca Mazza (Creonte).
Antigone di Alan Lucien Øyen in prima mondiale
Segue Antigone di Alan Lucien Øyen, in prima mondiale dal 22 al 24 luglio, eccezionalmente in scena al Teatro Argentina che, per esigenze tecniche, trova nel palcoscenico chiuso il luogo ideale per esprimere la sua visione contemporanea e multidisciplinare del mito. Antigone è esplorata attraverso la straordinaria fisicità e teatralità di un cast fenomenale, che vede i danzatori del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch affiancati da Antonin Monié dell’Opera di Parigi e dalla compagnia winter guests del coreografo norvegese. Sul palco va in scena una reinterpretazione della tragedia senza tempo di Sofocle attraverso la poesia fisica del Tanztheater, fusa con la parola parlata e la danza contemporanea, alla ricerca di un’espressione umana che indaga i dilemmi irrisolti dell’opera: dovere, dignità, moralità e la complessità del potere. Radicandosi nell’eredità del Tanztheater, si porta in scena uno spettacolo dal linguaggio performativo altamente fisico ed emotivamente carico per eguagliare la portata di questa storia universale.
Ifigenia di Silvia Zarco conclude il Festival
Il Festival si conclude il 25 e 26 luglio tornando al Teatro romano di Ostia con Ifigenia di Silvia Zarco, per la regia di Eva Romero, un’opera che connette il Teatro di Roma e il prestigioso Festival di Mérida in una collaborazione internazionale e di incontro tra visioni ed energie artiste. Lo spettacolo esplora la violenza di genere ispirandosi alle tragedie di Ifigenia e Polissena, attraverso un parallelo tra il sacrificio dell’antica Grecia e le problematiche contemporanee, per indagare il senso di colpa, il dolore e il silenzio che circondano le vittime. Un faro acceso sul prezzo pagato dalle donne per la gloria maschile, un invito a riflettere sul passato per costruire un futuro di uguaglianza e giustizia. In scena, un cast di eccezionale talento: María Garralón (Hécuba), Juanjo Artero (Agamennone), Beli Cienfuegos (Clitennestra), Laura Moreira (Ifigenia), Nuria Cuadrado (Polissena), Alberto Barahona (Ulisse), Néstor Rubio (Águilas) e Rubén Lanchazo (Poliméstor / vecchio). Prodotto dal Festival di Mérida e Maribel Mesón, questo spettacolo rappresenta un ponte culturale tra Italia e Spagna per celebrare la ricchezza del teatro classico e la sua capacità di dialogare con il presente.
Sostegni istituzionali e nuove alleanze
Il Festival si avvale del sostegno di Regione Lazio e Comune di Roma, in occasione del Giubileo 2025, che supportano con forza il Teatro di Roma nella realizzazione di questa impresa culturale che proietta il teatro oltre i confini nazionali e regionali. In linea con lo spirito di collaborazione tra istituzioni che anima il progetto, l’incontro tra il patrimonio storico-archeologico del sito e l’arte teatrale è reso possibile dalla sinergia tra il Teatro di Roma e il Parco archeologico di Ostia Antica, diretto da Alessandro D’Alessio, un’intesa al servizio di un’esperienza rinnovata dei luoghi della cultura, rendendoli più accessibili e stimolando la crescita del territorio.
In questo contesto il Teatro di Roma si inserisce nell’offerta artistica della manifestazione già esistente, ‘Ostia Antica Festival’, a cura di Bass Culture srl di Vincenzo Bellini. Il festival si distingue, inoltre, per la creazione di nuove alleanze con eccellenze artistiche nazionali e internazionali, attraverso cui rafforzare l’impegno artistico e arricchire la visione progettuale. Due alleanze strategiche caratterizzano questa edizione: la collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel prologo d’apertura diretto dal Maestro Lanzillotta, e la connessione internazionale con il Festival di Mérida, il più antico festival di teatro classico della Spagna, con cui si amplia la portata performativa e innovativa del Teatro di Roma. L’edizione 2025 si avvale del sostegno di Enel.
Teatro Romano di Ostia antica
viale dei Romagnoli 717
Ostia antica (Rm)
Fondazione Teatro di Roma _www.teatrodiroma.net
Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman, 1 (già Lungotevere dei Papareschi) - Roma
Biglietteria: tel. +39 06 877 522 10 - biglietteriaindia@teatrodiroma.net _ Biglietti: €18, ridotto €12
Tags: ostia, litorale romano