Roma -  "Io sono ancora qua...eh già", cantava il Blasco, nel 2011. E Questo possono dirlo sia l'Italvolley femminile sia Matteo Berrettini. Io parto dal tennista romano: 23 anni compiuti a Aprile, è uno dei migliori italiani del momento. Attuale venticinquesimo, dopo essere stato ventesimo quasi a fine Giugno di quest'anno, è il secondo italiano capace di spingersi fino al penultimo atto degli US Open, 42 anni dopo Corrado Barazzutti, unico ad essere riuscito a farlo sul cemento. Ma anche il più giovane italiano ad aver conquistato tre titoli del circuito maggiore, uno dei tre azzurri (gli altri sono Seppi e Sonego) ad aver vinto un torneo ATP su erba, ed a questo va aggiunto il fatto che è il tricolore più giovane di sempre a aver raggiunto gli ottavi a Wimbledon. Insomma, il ragazzo ha tutte le carte in regola per poter diventare (noi lo speriamo ardentemente) il migliore al mondo.

Passando ora alla pallavolo, le ragazze di mister Mazzanti sono partite male, cedendo il primo set alla Russia, anche se soltanto al secondo vantaggio (25-27). Tuttavia, dal secondo parziale, la gara cambia totalmente volto e le nostre avversarie nulla hanno potuto contro la rabbia agonistica (scaturita dalla prima parte di contesa andata persa) e voglia di qualificazione delle italiane, riuscendo solo a rendere il terzo tempo interessante quanto il primo, ma questa volta sono state le nostre giocatrici ad imporsi con lo stesso punteggio.

Ora, di fronte ci sarà la Serbia, dopodomani, sbarazzatasi con più facilità della Bulgaria, mentre l'altra semifinale vedrà di fronte le due nazioni ospitanti ancora rimaste in gara, ovvero Turchia e Polonia. 3 Compagini in lotta per il podio dovranno, a questo punto, raggiungere Ankara, la capitale, in quanto è qui che si svolgeranno semifinali e finali.