Roma -  La spedizione italiana a Tokyo, "sezione non normodotata", ha fatto cifra tonda. I Nostri atleti sono arrivati a toccare il mezzo centinaio di medaglie. Ormai l'obiettivo conclamato è battere il limite stabilito a Seoul, nell'anno di nascita del sottoscritto (58, nel 1988).

Per la terza volta, sono arrivati cinque riconoscimenti. Tre di questi sono di bronzo, gli altri sono divisi tra argento ed oro. Il primo terzo posto lo porta Francesca Palazzo, alla quarta medaglia personale. Nella vasca secca stile libero, categoria S8, l'azzurra ha fermato il crono sul 31''17. A Vincere è stata la russa Ishchiulova in 29''91, alle sue spalle ecco la sorpresa brasiliana De Araujo con 30''83. Il secondo gradino più basso del podio è "affare" di Katia Aere, nel ciclismo su strada, categoria H5, con il tempo di 2:28:11. Trionfatrice è l'americana Masters con 2:23:39, piazza d'onore per la cinese Sun (2:26:50).

L'Ultimo "della serie" proviene dal tennistavolo, con la accoppiata azzurra Brunelli - G. Rossi. Presenza sul podio confermata ma, rispetto a Rio, si tratta d'un peggioramento: tuttavia va scritto che, un lustro fa, la sconfitta contro il Paese del Dragone si svolse in finale. Luca Mazzone, Esattamente come suoi altri compagni di squadra, non ha lasciato ma raddoppiato.

Secondo argento per il cinquantenne di Terlizzi, stavolta nella prova in linea: è la sua settima "gemma", dopo le 3 prese in terra carioca e le 2 del nuoto nella prima Paralimpiade del Terzo Millennio. La copertina, invece, è tutta per Antonio Fantin.

Nella finale dei 100 sl S6, il nuotatore tricolore ha realizzato 1'03''71, conquistando l'oro che, però, ha una valenza tripla. Non solo è la sua prima medaglia individuale, ma gli consente anche, allo stesso tempo, di migliorare il primato planetario e stabilire il nuovo record paralimpico. Nonostante tutte queste affermazioni, l'Italia ha comunque perso il primo posto nel nuoto. Secondo, a sorpresa, è giunto il colombiano Corzo in 1'04''82, alle sue spalle il verdeoro Glock (1'05''45).

Oney Tapia NON Lascia ma raddoppia. Dopo il bronzo nel getto del peso, l'ex allievo della prossima neo-mamma Veera Kinnunen fa suo il metallo meno pregiato anche nel lancio del disco. Tuttavia, lo stesso atleta d'origine cubana non è soddisfatto del risultato, un 39.52. Ed ha ragione di lamentarsi, visto che la gara è stata condizionata dalla pioggia battente. Non solo calcio per i brasiliani: a vincere è proprio un verdeoro, Da Silva, con 43.16, secondo il sorprendente iraniano Olad con 40,6.

Non c'è due senza tre, recita un famoso proverbio. Luca Mazzone lo sa perfettamente, e va ancora a medaglia: stavolta, però, fa centro, "in compagnia" di Paolo Cecchetto e Diego Colombari. La nostra staffetta dell'handbike, nello scenario del Fuji International Speedway (circuito automobilistico avente sostituito, nel 2007 e 2008, quello storico di Suzuka, per quanto riguarda il campionato mondiale d'F1) e nella categoria H1-5, ha dominato la gara "in lungo e largo" (è il caso di scriverlo), concretizzando un 52''32 che è valso l'oro. Battuta la Francia (goduria assoluta) di 31'', transalpini d'argento con un vantaggio d'altri 8 sugli americani.

Nuovi argenti in arrivo per i nostri colori, tutti dal nuoto. Il primo è di Antonio Fantin, quarta medaglia a questi Giochi per il ventenne, giunto secondo nei 400 sl S6 (menomazioni fisiche), alla sua terza piazza d'onore. Il secondo "porta la firma" di Stefano Raimondi, al suo terzo riconoscimento. Il ventitreenne, veneto come il compagno di squadra, è stato battuto soltanto dall'ucraino Krypak, autore del nuovo record mondiale dei 100 dorso S10, 57''19. Terzo posto per il francese Florent Marais, capace di beffare per soli 16 centesimi l'altro italiano, Riccardo Menciotti. Peccato, questa è  sicuramente una occasione persa, una doppietta sarebbe stata fondamentale per risalire il medagliere, anche se solo parzialmente. L'Ultimo finisce al collo di Simone Barlaam, terza medaglia anche per lui: nello specifico, quest'ultima proviene dalla stessa distanza di Raimondi, ma farfalla e S9.

I Nostri atleti non si fermano più, e continuano a fare incetta di medaglie. Arjola Trimi Giunge al suo terzo riconoscimento personale, trattasi dell'argento preso nella vasca secca dello stile libero. Nonostante fosse l'unica appartenente alla categoria S3, l'azzurra ha stoppato il cronometro sul 40''32. Questo tempo finale le vale anche il record del mondo di categoria. L'Oro è andato all'australiana Rachel Watson, che porta a casa anche il primato paralimpico con 39''36, terza la spagnola Marta Fernandez.

Bravo anche Beggiato, alla sua seconda medaglia: l'italiano s'è aggiudicato il bronzo nei 50 metri sl, in una gara vinta dall'israeliano Dadaon, che abbassa il limite, portandolo a 37''21, mentre alle sue spalle è arrivato il giapponese Suzuki in 37''7. Nulla da fare per Vincenza Petrilli, sconfitta dalla bi-campionessa paralimpica in carica, l'iraniana Nehmati, la quale si riconferma la più forte di tutte, nel tiro con l'arco, specialità shoot off, anche se di misura (10-9).

Un altro bronzo "appartiene" a Francesco Bettella, nei 50 dorso S1. Il nuotatore tricolore è salito sul gradino più basso del podio, vincitore è un altro israeliano, Shalabi (1'11''79), dietro di lui "si manifesta" l'ucraino Kol in 1'13''78.