Ostia – A rischio chiusura migliaia di negozi. A lanciare l’allarme è Luca Capobianco, presidente dell’Ascom Roma Litorale, preoccupato per le ultime novità legislative in materia di contratti riguardanti la filiera agroalimentare.

 

 

“L’intera rete distributiva del nostro territorio, così come in molte regioni d’Italia, è in stato di allarme per le conseguenze economiche e finanziarie che potrebbero derivare dall’applicazione dell’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012”, dichiara il presidente Capobianco.

 

 

 

L’articolo in questione è entrato in vigore lo scorso 24 ottobre ed introduce nuove disposizioni, più restrittive, sui termini di pagamento della distribuzione alimentare: 30 giorni inderogabili per i prodotti deteriorabili e 60 per i non deteriorabili, a partire dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura.

 

 

“Questa restrizione si inserisce in un contesto economico già molto difficile per le imprese: con questo provvedimento solo nel territorio del XIII municipio migliaia di aziende rischiano di non essere più in grado di investire né di innovare a causa della minore disponibilità economica. Il rischio è l’abbassamento dei livelli di produttività, un rallentamento delle dinamiche aziendali e una riduzione numerica dei punti vendita. Una vera Waterloo commerciale”, spiega il rappresentante dell’associazione di commercio.

 

 

 

Pur non dichiarandosi contrari a priori all’adeguamento sulle norme di pagamento, così

come avviene già in molti Paesi dell’area euro,  Capobianco vorrebbe che “questo passaggio avvenisse con maggior gradualità, permettendo alle imprese di adeguarsi alla nuova disciplina in modo programmato, così da mettere in atto le necessarie misure volte a minimizzare

i rischi economici di un simile provvedimento”.