Ostia - Da giovedì 3 a mercoledì 30 marzo al Teatro del Lido di Ostia la mostra fotografica ‘Another Mother’ con foto di Mariangela Tripiedi. Ingresso gratuito, visitabile in orario di biglietteria.


LA MOSTRA - Un progetto fotografico di esplorazione del mondo della maternità da un altro punto di vista. Perché non esiste un modo giusto per essere madri, ma solo il proprio e va bene così. "Another Mother nasce come progetto fotografico, di esplorazione del mondo della maternità da un altro punto di vista. Una prospettiva che non appare sulle riviste patinate. Alle donne la nostra società richiede di essere perfette e possibilmente di non fallire mai, ma cosa accade quando invece chiedi a una donna, madre, di raccontarti della sua maternità in modo sincero? Accade ciò che è accaduto a me, che smetti di sentirti sola e folle. L’esperienza di questo progetto durato quattro anni mi ha fatto venire voglia di portare questo messaggio ovunque ci sia una donna disposta ad ascoltare e ad ascoltarsi, per questo motivo oltre ad essere un progetto fotografico Another Mother è diventato un libro, un libro che contiene questo lungo viaggio, fatto di amicizie, riflessioni e sensazioni. Another Tother è per tutte le madri che soffrono, che non riescono ad abituarsi al loro nuovo ruolo e per quelle che lo sentono subito loro. È un manifesto di quanto essere madri sia diverso per ciascuna, perché non esiste un modo giusto per esserlo ma solo il proprio e va bene così", spiega  Mariangela Tripiedi.


 MARIANGELA TRIPIEDI
- Mariangela Tripiedi si racconta: "Sento per la prima volta il click di una macchina fotografica a quattro anni, ricevo in regalo la mia prima macchina fotografica di ‘terza mano’ a 6 anni. Per i successivi dieci anni scatto inconsapevolmente, senza alcun tipo di volontà di apprendere le regole fondamentali dell’arte della fotografia, è per lo più un mezzo rudimentale di espressione. A sedici anni inizio a studiare fotografia autonomamente attraverso i libri, mi trasferisco poi a Milano per l’università e inizio a frequentare corsi, workshop e master di fotografia, concentrandomi sul reportage. Nel 2011 mi viene regalato l’obiettivo più importante della mia vita, attraverso il quale la realtà inizia ad amplificare il suo sentire, 3,850 kg di peso e gli occhi verdi e trasparenti. Nel 2012 mi trasferisco a Viterbo ed entro nel Magazzino 120 grazie al quale conosco Michele Furci, il mio terzo occhio ed insieme apriamo lo studio fotografico Fullshot occupandoci a tutto tondo di fotografia, senza catalogarla in ‘di serie A e di serie B’. Ad oggi la fotografia è l’unico modo che ho per esserci. Attualmente i miei lavori sono pubblicati sulla rivista internazionale lensculture, plsmagazine, osservatorio nazionale di fotografia femminile. Another mother viene riconosciuta la menzione d’onore al MIFA Moscow International Photo Awards nella sezione Book documentary”.
Teatro del Lido, via delle Sirene 22, Ostia.