OSTIA - "L'Amminstrazione deve conoscere tutte le risorse pedagogiche professionali presenti sul territorio, mapparle e organizzarle all'interno di un Registro Pubblico in modo tale da disporne in prossimità dei luoghi del disagio". Ecco il monito di Stefano di Tomassi, Responsabile Missione Apei Roma 13° (Pedagogisti Locali). Continua: "Tali professionisti riconosciuti dunque dall'Istituzione e dalla Cittadinanza devono poi integrarsi e raccordarsi con gli AssistentI Sociali, Psicologi collegandosi con le Aziende Sociali già acccreditate sul territorio municipale".

Di Tomassi parla poi del periodo storico socio culturale che non consentirebbe di gestire l'emergenza, l'azione e la prevenzione sociale in maniera troppo centralizzata: "Occorre creare dei raccordi professionali forti strettamente a contatto con le persone - dice -  attivando tutte le risorse pedagogiche presenti, sia quelle professionali (organizzandole in Registro Pubblici) sia quelle volontaristiche quali associazioni o semplici cittadini volenterosi. La macchina burocratica attuale - va avanti - troppo spesso si inceppa, anche per la molteplicità degli interventi, e le conseguenze sono, ahimé, letali". Tra i vari casi di Tomassi fa rientrare anche quello della donna polacca bruciata viva ad Ostia Lido sul Canale dei Pescatori e delle decine di residenti del territorio dimenticati tra le baracche.

"In queste ore l'Assessore al Sociale Lodovico Pace e il Presidente Vizzani si stanno interessando della situazione affannosamente per colmare il vuoto d'intervento del Comune di Roma che diede il via agli sgomberi non interessandosi clamorosamente dei cittadini sulla strada - accusa - e ancor più incredibilmente non passando alcuna informazione d'intervento al 13°Municipio dimostrando una intollerabile vuoti di potere. Gli amministratori e i Servizi Sociali Locali cercano in queste ore di tappare una falla fin troppo imbarazzante che rischia di far affondare l'importante Istituzione Sociale o comunuqe ne fa tremare l'architrave pesantemente mostrando una forte discrepanza tra la gestione Centrale Romana e Periferica Municipale; ci saranno prestissimo, e forse già stanno avvenendo, incontri trai residenti sbaraccati e le autorità locali per risolvere al più presto i danni causati da Roma mentre dalla cittadinanza di alza sempre di più il desiderio ormai urlato di poter gestire direttamemente il territorio come il decentramento garantirebbe e soprattutto in materia di Servizi Sociali e Scuola".

E propone: "All'Assessore siano dati i poteri e i finanziamenti  per agire in maniera tempestiva , per inserire in piattaforma pubblica i pedagogisti e gli educatori / operatori socio pedagogici, per consolidare le Aziende sociali storiche con tantissimi anni di esperienze e conoscenze sul campo,  per disporre di un servizio stabile e locale di Emergenza Sociali qualificata e di Unità di Strada operanti tra la gente in prossimità dei disagi. I cittadini in questi momenti si stringano attorno alle ipotesi e ai progetti concreti in modo tale da trovare insieme strategie nuove,  nuovi protocolli d'intervento nei Servizi Sociali e soprattutto i pedagogisti, i volontari sentano in questi momenti il richiamo alla collaborazione con la loro "piccola patria", la loro città prendendosi la responsabilità di non chiamarsi fuori con  apatia, freddezza.

Se così fosse - afferma infine - il vero male di questi giorni, l'egoismo, avrebbe vinto ancora una volta e la nostra società sarebbe oggi un pò meno civile di quella di ieri".