“Il valore della scrittura, il mettere nero su bianco il fluire naturale dei propri pensieri e la necessità di riscoprire la sua importanza in un contesto oramai dominato dalla comunicazione telematica e sintetica, poco attenta alla riflessione e alla meditazione, sono gli elementi che danno vita al premio letterario ‘Un Libro nel cassetto’. L’evento, che quest’anno è alla sua seconda edizione, ha lo scopo di indirizzare tutti gli amanti della narrativa a cimentarsi nella stesura di una vera e propria opera letteraria”: lo afferma in una nota Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio. “In questo modo – continua Onorato - non solo è possibile dare una concreta occasione di affermarsi a talenti che altrimenti rimarrebbero nell’anonimato ma anche dare l’opportunità a tanti emergenti scrittori di veder pubblicata la loro opera. Sono felice che grazie a un mio emendamento al Bilancio del Comune di Roma è stato possibile dare un contributo economico per la realizzazione della seconda edizione del premio. La cosa che mi rende ancora più orgoglioso è l’entusiasmo con cui la gente del nostro territorio accoglie questo tipo di eventi, lo dimostra il grande successo di pubblico e critica ottenuto anche nella prima edizione del premio. Segno tangibile di quanto i cittadini del XIII Municipio considerino la cultura come elemento portante della società e come ingrediente fondamentale di confronto e socializzazione”. Conclude Onorato: “Per chiunque abbia avuto il desiderio e il sogno di tirare fuori dal cassetto il suo  “manoscritto”  c’è stata la reale la possibilità di veder trasformati i suoi pensieri in un vero e proprio romanzo grazie a “Un Libro in un cassetto” e ai loro ideatori: Mario Fratini e Giorgio Coralli, presidente dell’omonima casa editrice. Questo premio può essere la base di partenza per chi vuole perseguire la strada della scrittura e farne, perché no, una professione ma è anche lo stimolo per tutti quei cittadini che cercano occasioni giuste per esprimere e far emergere la propria passione letteraria. Ho promosso questa iniziativa guidato da un obbligo morale: quello di stimolare e di far attecchire sempre di più nel nostro territorio la cultura e il confronto perché le basi di una società sana devono, inevitabilmente, poggiare sui pilastri del sapere”.