Il locale di via San Quiriaco è stato posto sotto sequestro preventivo nel maggio scorso. Raccolte oltre 4mila firme per la riapertura. Sostegno di cittadini, frequentatori e del presidente Mario Falconi. Domani, venerdì 13 giugno, donazione di sangue davanti al pub

Ostia (Rm) – ‘Non solo un locale, ma un punto d’incontro, dove mangiare bere ed essere quello che si vuole essere. Incontrarsi e sentirsi’. 
Così Diego Gianella, ideatore del progetto, presenta ‘Casa Clandestina’, lo spazio di Ostia diventato negli ultimi anni un luogo d’incontro aperto a tutti dove, tra una birra e un panino, trascorrere del tempo con gli amici, ascoltare musica, partecipare a incontri e iniziative. Tutto questo, però, finisce di colpo la mattina dello scorso 9 maggio quando al locale vengono apposti i sigilli nel corso di un sequestro preventivo per disturbo alla quiete pubblica disposto dalla Procura. 

La raccolta firme 

Lo shock del gestore è enorme, così come lo stupore dei tanti frequentatori di ‘Casa Clandestina’ e di molti cittadini di Ostia per un provvedimento non condiviso. Diego Gianella avvia una raccolta firme e in un giorno vengono raccolte oltre 4mila adesioni per chiedere il dissequestro del locale e la sua riapertura


Il sostegno del presidente Mario Falconi

A sostenere il progetto di ‘Casa Clandestina’ sono in tanti, non ultimo il presidente del X Municipio, Mario Falconi, che oggi dichiara che “in relazione all’avvenuto sequestro preventivo del locale, sito nel territorio di propria competenza amministrativa, pur rispettoso per personale convincimento delle decisioni della Magistratura - baluardo della convivenza democratica -, non può, per contro, non esprimere la propria preoccupazione per i livelli occupazionali posti a serio rischio, in un territorio che risente di una grave crisi lavorativa”.

A rischio i venti lavoratori di ‘Casa Clandestina’

Non c’è dubbio che, l’eventuale perpetuarsi del sequestro in corso, porterebbe fatalmente al licenziamento, dopo il periodo di possibile cassa integrazione, di circa venti unità lavorative, tutte assunte nel rispetto della normativa vigente. – sottolinea il minisindaco - Se, come parrebbe, il titolare del locale abbia effettivamente ottemperato all’ultima determina notificatagli, cessando l’esecuzione di brani musicali e predisponendo un controllo - tramite terzi - anche all’esterno dell’attività per eliminare possibili rumori disturbanti, sarebbe auspicabile, nel rispetto del riposo delle persone, salvaguardare la prosecuzione dell’attività commerciale per garantire il posto di lavoro a 20 cittadini del territorio conclude Mario Falconi.

Venerdì 13 giugno donazione del sangue davanti al locale di via San Quiriaco

“Amiamo il quartiere e tutto il territorio. Cerchiamo da anni di fare del nostro meglio per dare servizi gratuiti a tutti e tutte. Non molliamo, ormai è passato più di un mese e chiunque avrebbe gettato ogni speranza. Noi ci crediamo ancora, ci vediamo venerdì mattina per chi vuole e può donare il sangue, o chi vuole passare per un saluto o una partita a scacchi” afferma Diego Gianella sul profilo social del locale dando appuntamento per venerdì 13 giugno dalle 7.30 am fuori la Casa Clandestina in via di San Quiriaco 1. Trallalle PS: Per donare il sangue prenotatemi in chat 349 458 6224”. 

L’intervento del consigliere capitolino Giovanni Zannola

Anche il consigliere capitolino Giovanni Zannola è intervenuto sulla chiusura e ha chiesto al Presidente Mario Falconi di incontrare le lavoratrici e i lavoratori della Casa Clandestina, una realtà preziosa che da oltre un mese costretta alla chiusura. “Il sequestro preventivo che l’ha colpita, ad oggi senza una data di fine, ha lasciato circa venti persone senza lavoro e ha interrotto un’esperienza che per Ostia ha significato moltissimo. La Casa Clandestina non è solo un locale: è un presidio sociale, culturale, umano. Uno spazio vivo, dove si studia, si lavora, si condividono idee e passioni. Un punto di riferimento per i giovani e non solo, che negli anni ha ospitato centinaia di artistə, musicistə, scrittorə, poetə. Una comunità che ha saputo creare bellezza, inclusione e opportunità”.

“È un’impresa coraggiosa, nata per rispondere alla domanda di socialità e aggregazione che arriva da generazioni diverse – dai bambini e le bambine agli over 90. Un’esperienza costruita con intelligenza, impegno e visione - spiega Giovanni Zannola - Credo che le istituzioni abbiano il dovere di ascoltare. E se possiamo fare qualcosa – come Roma Capitale e Municipio X – per sostenere questa causa, lo faremo. Sempre nel pieno rispetto delle decisioni della magistratura, ma anche con la responsabilità di chi riconosce il valore insostituibile di luoghi come questo”