Roma - Era stato trafugato dalla collezione del Museo Nazionale di Breslavia durante l’ultimo conflitto mondiale il dipinto recuperato dai finanzieri di Roma in una casa d’asta del quadrilatero delle botteghe antiquarie di Milano, che si estende tra i quartieri di Brera e via dei Fiori Chiari. Del dipinto – un olio su tela dal titolo “Paesaggio marino con pastori e armenti” di Pieter Mulier, nato ad Haarlem nel 1637 e morto a Milano nel 1701, meglio noto come Cavalier Tempesta – si erano perse le tracce al termine della guerra, depennato dall’elenco di evacuazione di Henrykov, uno sterminato caveau situato nei sotterranei dell’abbazia omonima, dove vennero trasferite tutte le opere delle chiese e dei musei della Slesia per proteggerle dagli attacchi aerei.



L’opera venne così classificata, insieme a numerosissimi altri capolavori razziati dai nazisti, come “perdita di guerra” e da quel momento iniziò il suo peregrinare nei salotti tedeschi della borghesia del tempo, fino a ricomparire in Svizzera – nel corso degli anni ’90 – nella raccolta di un facoltoso imprenditore. Da quel momento passa più volte di mano, fino ad essere intercettata dalle Fiamme Gialle del Nucleo Polizia tributaria di Roma che, con l’aiuto di un noto storico dell’arte, individuano la firma ormai solo parzialmente visibile al di sotto della pellicola pittorica. Sottoposto a sequestro lo scorso 30 marzo, alla vigilia di un’asta che l’avrebbe reimmessa nel mercato clandestino, il dipinto è stato riconosciuto dai funzionari dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia e dalla delegazione di esperti giunti da Varsavia. Dopo settant’anni, è stato restituito al Museo di Breslavia nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Roma presso la sede dell’Istituto Polacco.