“Il ritrovamento di un esemplare di crotalus atrox, il mortale serpente a sonagli, nel folto della pineta – sostiene il capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Onorato – rappresenta solo l’ultima e più eclatante testimonianza dell’abbandono e dell’incuria in cui versa il polmone verde più importante della città di Roma". "Un’area di pregio ambientale e naturalistico, tanto da essere ricompressa all’interno della Riserva statale del Litorale romano, che purtroppo sale alla ribalta delle cronache soltanto quando diventa teatro di incendi dolosi, sede di accampamenti abusivi e luogo di traffici illeciti. Riteniamo invece utile e doveroso che l’amministrazione comunale si faccia effettivamente carico della gestione sostenibile e della valorizzazione dell’intero parco e per questo motivo nel prossimo bilancio comunale chiederemo l’istituzione di una specifica voce di bilancio per garantire in misura sistematica le risorse necessarie alla manutenzione, alla sorveglianza antincendio e alla bonifica. Risorse fino ad oggi rese disponibili solo in misura estemporanea e per offrire risposte ad emergenze conclamate”.

Il progetto del gruppo consiliare dell’Unione di Centro, che verrà presentato e discusso a breve con le associazioni e i cittadini, prevede la razionalizzazione del parco in cinque zone tematiche: una riservata alle famiglie per le scampagnate, una alla palestra open air, una ai podisti, una ai ciclisti , una alla salvaguardia integrale delle specie floro-faunistiche di particolare pregio. 

“Alcuni servizi – continua il capogruppo capitolino dell’Udc Alessandro Onorato – potrebbero essere assegnati i gestione direttamente alle associazioni degli utenti del parco. Penso, ad esempio, alle associazioni dei podisti che potrebbero gestire a prezzi popolari il servizio di spogliatoio e di docce pubbliche calde da ripristinare nei vecchi bagni pubblici presenti all’interno della pineta. Una storia, questa dei servizi igienici pubblici, sintomatica dello spirito con cui in passato le amministrazioni comunali hanno gestito Castel Fusano – continua il consigliere comunale Alessandro Onorato -: le tre strutture in muratura furono ristrutturate circa dieci anni fa grazie ai fondi disponibili per il Giubileo del 2000, completati però l’Ama non trovò le risorse per garantire la manutenzione degli stessi e non furono mai aperti. Oggi, con ogni probabilità, occorrerà impiegare ulteriori risorse pubbliche per ripristinarli di nuovo. Affidare la gestione a privati, senza spese per l’amministrazione comunale, rappresenta forse l’unica soluzione di buon senso disponibile”.