Trullo, morto il 25enne accoltellato nell’atrio del palazzo: l’aggressione diventa omicidio
Di Redazione il 21/12/2025
Orahovac Demnir si è spento al San Camillo dopo 24 ore di agonia. Fermate tre persone: padre e figlio tra gli indagati
Roma – Non ce l’ha fatta Demnir Orahovac, il 25enne accoltellato all’alba di sabato 20 dicembre nell’atrio del palazzo in cui abitava, al Trullo. Il giovane è morto questa mattina, domenica 21 dicembre, intorno alle 10.50, dopo circa ventiquattro ore di lotta tra la vita e la morte.
Trasportato in condizioni disperate all’ospedale San Camillo, il ragazzo – romano, figlio di genitori montenegrini – era stato ricoverato in terapia intensiva. Le ferite riportate, però, si sono rivelate fatali.
La svolta giudiziaria: da tentato omicidio a omicidio volontario
Con il decesso della vittima si aggrava la posizione dei tre uomini fermati nella serata di sabato dai carabinieri della Compagnia Eur: si tratta di un 48enne e di suo figlio 25enne, oltre a un 37enne. Inizialmente arrestati con l’accusa di concorso in tentato omicidio, ora dovranno rispondere di omicidio volontario. I tre si trovano in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’aggressione nell’androne di casa
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’aggressione è avvenuta nelle prime ore del mattino di sabato, all’interno dell’androne del palazzo di via Ventimiglia. Qui il 25enne sarebbe stato colpito più volte con un coltello, forse al termine di un confronto degenerato in violenza.
Il movente è ancora oggetto di indagine. Al momento gli investigatori escludono collegamenti con ambienti dello spaccio, mentre prendono corpo piste legate a contrasti sull’occupazione delle abitazioni. La vittima era incensurata.
L’arma ritrovata tra i rifiuti
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno individuato e sequestrato il coltello utilizzato nell’aggressione, rinvenuto all’interno di un cassonetto dei rifiuti. Un elemento chiave che si aggiunge al quadro probatorio mentre proseguono gli accertamenti per chiarire ogni aspetto di una vicenda che ha sconvolto il quartiere.
Presunzione di innocenza
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che le persone fermate devono essere considerate presunte innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, come previsto dall’ordinamento giuridico.
Il quartiere del Trullo resta sotto shock per una morte violenta che riapre ferite profonde e riporta al centro il tema della sicurezza e della convivenza nei contesti urbani più fragili.

