Quartieri a rischio”: flash mob al Campidoglio contro l’acquisizione delle case Enasarco
Di Maria Grazia Stella il 20/12/2025
In piazza i residenti di vari municipi: “I nostri mutui e sacrifici ignorati”. Delegazione ricevuta dall’assessore Zevi. Santori e Masi: “Ascoltare i cittadini”
Dragoncello (Rm) – Cartelli alzati, slogan e un messaggio comune: “Le nostre case non sono Erp”. Venerdì 19 dicembre centinaia di cittadini, provenienti da diversi quartieri romani – da Dragoncello a Torrino, da San Basilio a Gregna Sant’Andrea – hanno affollato piazza del Campidoglio per protestare contro il progetto di acquisizione da parte del Comune di 1.040 immobili Enasarco, destinati a diventare nuove case popolari.
Il flash mob, ribattezzato “Quartieri a rischio”, ha trasformato la piazza in un mosaico di testimonianze e preoccupazioni: famiglie, giovani coppie, anziani e piccoli proprietari si sono ritrovati per difendere quello che definiscono “un diritto acquisito, conquistato con mutui trentennali e sacrifici”.
L’incontro con l’assessore Zevi: “Nulla di fatto” secondo i residenti
Una delegazione è stata ricevuta dall’assessore al Patrimonio Tobia Zevi. Ma il confronto, raccontano i manifestanti, “non ha prodotto aperture né rassicurazioni”.
Al fianco dei residenti, i consiglieri comunali Fabrizio Santori (Lega) e Mariacristina Masi (FdI), che hanno partecipato all’incontro chiedendo una revisione della delibera e maggiore trasparenza. Anche il loro intervento, riferiscono i comitati, “non è bastato a smuovere l’Amministrazione”.
“Una delibera che calpesta i diritti di chi si è fatto un mutuo”
Il nodo della protesta è chiaro: secondo i residenti, l’operazione trasformerebbe immobili acquistati a prezzo di mercato in alloggi popolari, con un inevitabile deprezzamento del patrimonio immobiliare.
Molti parlano apertamente di “ingiustizia sociale rovesciata”:
“Non neghiamo l’esigenza di case popolari, ma non può avvenire a scapito di chi ha comprato casa pagando tutto e nei termini”, spiegano dai comitati.
La paura dei “condomini misti”: “Quartieri fragili lasciati ancora più soli”
Altro punto critico è la creazione di condomini misti: appartamenti Erp inseriti in palazzine residenziali già oggi esposte a criticità sociali.
Secondo i cittadini, l’operazione penalizzerebbe soprattutto le periferie già segnate da carenze di servizi, sicurezza e manutenzione. Inoltre, accusano, parte dei fondi comunali destinati alla manovra deriverebbe da mutui che inizialmente erano destinati a scuole, strade e opere pubbliche.
“Così i quartieri perderanno risorse essenziali, mentre Enasarco incasserà. A pagare saremo noi, in termini di vivibilità e sicurezza”, denunciano.
Le proposte dell’Amministrazione respinte al mittente
Nel corso del confronto, l’Amministrazione avrebbe avanzato ipotesi come la copertura degli oneri condominiali in caso di morosità degli inquilini Erp e la presenza di mediatori sociali nei condomini.
Soluzioni che i residenti giudicano “tardive, insufficienti e inadeguate”, ribadendo che il dialogo potrà avvenire solo prima dell’approvazione della delibera, non dopo.
L’appello finale: “Unire i quartieri, difendere i diritti”
I comitati annunciano che continueranno con iniziative pubbliche, petizioni e mobilitazioni in tutti i municipi interessati.
“Solo una cittadinanza attiva può fermare un’operazione che rischia di compromettere la tenuta dei nostri quartieri e annullare i sacrifici di una vita”, dichiarano.
Il confronto con l’Amministrazione è tutt’altro che chiuso. E la protesta, assicurano i residenti, continuerà.

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