Ostia – Avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari Gianluca Igliozzi, il rapinatore trentacinquenne ucciso ieri mattina da una guardia giurata nel corso di una rapina alla filiale della banca Monte dei Paschi di Siena di via Alessandro Piola Caselli, angolo con via Diego Simonetti, a Ostia. Il trentacinquenne, che abitava ad Acilia e aveva alle spalle una lunga ‘carriera’ criminale per reati specifici, insieme a due complici attualmente ricercati dalla polizia, aveva assaltato l’istituto di credito poco dopo le dieci del mattino. Ne era però scaturita una sparatoria che aveva provocato il terrore tra i passanti, paralizzati da quella terribile scena da far west.

 

Secondo una prima ricostruzione, due dei tre malviventi, probabilmente tutti romani, avevano fatto irruzione nella filiale di Monte dei Paschi di Siena alle 10.10 con il volto nascosto dai caschi e armati di una pistola calibro 7,65. In seguito gli agenti del commissariato Lido e della scientifica hanno recuperato sette bossoli: uno è finito contro il muro esterno dell’istituto di credito, l’altro conficcato nella ruota di un’auto parcheggiata lì davanti.  Dopo aver rinchiuso il vigilante nel gabbiotto, avevano minacciato i dipendenti scappando con il bottino, circa 15, 20mila euro. Ma la guardia giurata, un italiano di 37 anni che a quanto si apprende ha un’esperienza decennale, era riuscito a liberarsi e a uscire dalla cabina. Era stato così che il 37enne ed uno dei banditi si sarebbero trovati l’uno di fronte all’altro all’uscita della banca. Forse il vigilante era stato minacciato e ne sarebbe nata anche una colluttazione prima che il rapinatore esplodesse dei colpi. Forse avrebbe sparato anche uno dei due complici: a questo riguardo indaga la squadra mobile. Pochi, terribili concitati attimi di terrore per quanti si trovavano in strada. Poco distante si trova anche il liceo Anco Marzio. E vi sono negozi, bar e una pizzeria. Un inferno.

 

Alla fine Gianluca Igliozzi sarebbe crollato a terra, probabilmente colpito da un unico proiettile, accanto a lui sul marciapiede il casco indossato e il motorino utilizzato per raggiungere la banca. I complici, che erano scappati a piedi, sarebbero stati visti montare in fretta e furia su una Fiat Punto blu prima di scappare a tutto gas. Potrebbero avere le ore contate. Il 35enne, le cui condizioni erano apparse subito molto gravi, nel frattempo era stato trasportato al vicino ospedale Grassi dove però è morto poco dopo l’arrivo.


Gianluca Igliozzi la prima volta sarebbe finito in manette per il furto di un motorino a piazza Gasparri, a Ostia, del quale aveva chiesto il ‘riscatto’: aveva 18 anni. In seguito era stato arrestato più volte dai carabinieri e dalla polizia perché ritenuto responsabile di numerose rapine commesse negli esercizi commerciali di Ostia, Vitinia e anche della Capitale. Nel 2011 i carabinieri erano andati a cercarlo a piazza Gasparri ritenendolo coinvolto in una rapina in un supermercato: ma era irreperibile.  “Era un soggetto ‘attenzionato’”, fanno sapere le forze dell’ordine. Aveva due figli. Sulla sua pagina facebook emergono ‘frammenti’ di vita dell’uomo. L’amore per la Roma, la squadra del cuore. I tatuaggi. E poi una serie di scatti scherzosi. Nel 2012 aveva rilasciato anche una breve intervista alla trasmissione di Italia 1 ‘Le Iene’, come riporta RomaToday. “Sono uscito dal carcere un mese fa e adesso inizio una nuova vita”, aveva detto a Enrico Lucci durante un servizio girato a Ibiza, nell’isola del divertimento spagnola.  Tra le persone che si trovavano lì  anche ‘Luca da Roma’.  In un taxi Gianluca Igliozzi raccontava all’intervistatore la sua vita: “Sono uscito di galera e sono venuto subito ad Ibiza… i carceri me li sono fatti tutti: Sulmona, Velletri, Viterbo, Campobasso, Frosinone. Una vita da scordare. Adesso inizia una nuova vita… Ogni volta mi sono trovato con l'acqua alla gola per andare a fare i reati. Perchè non c'è la possibilità di lavorare e niente”. Aveva spiegato che dopo tre anni di carcere aveva inviato tanti curriculum ai supermercati  “ma non hanno mai dato fiducia ad una persona come me. Io ci andrei a lavorare per 1.100 euro al mese così te levi tutti i problemi dalla testa”. Forse quella di ieri avrebbe dovuto essere l’’ultima’ rapina. L’ultimo colpo. 

Lo scorso inverno un altro rapinatore trentenne, italiano, era stato accoltellato a morte da una barista nel corso di una tentata rapina in un bar di via Monte Solarolo, a Isola sacra, nel vicino comune di Fiumicino.