Straordinario intervento notturno degli agenti Angelo e Francesco, che hanno raggiunto le due vittime sul tetto esponendosi a un rischio elevatissimo. La lettera di ringraziamento della donna: “Ci avete salvate, non lo dimenticheremo mai”

Roma – Una notte che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia si è conclusa con un salvataggio incredibile grazie al sangue freddo e al coraggio degli agenti Angelo e Francesco dell’XI Distretto Esposizione.

Un incendio divampato in un appartamento al Torrino ha lasciato intrappolate una madre e la sua bambina al quinto piano di un palazzo, costringendole a rifugiarsi sul cornicione nel tentativo disperato di salvarsi dal fumo e dalle fiamme.

La richiesta d’aiuto: “Aiutateci, non vogliamo morire!”

L’allarme è scattato nella tarda serata di lunedì 10 novembre, quando gli agenti hanno ricevuto le drammatiche richieste d’aiuto provenienti dall’ultimo piano di un palazzo del quartiere.

Le grida disperate“Aiutateci, non vogliamo morire!” – hanno rapidamente attirato l’attenzione dei residenti, scesi in strada o affacciati ai balconi, indicando ai poliziotti il punto esatto dell’emergenza. Il quartiere era in subbuglio, mentre fumo e odore acre si diffondevano nell’aria.

Intrappolate nel bagno: la fuga sul tetto

Vanessa e la piccola Beatrice si erano rifugiate nel bagno per sfuggire al denso fumo, ma la porta, bloccata dal calore o da un cedimento strutturale, impediva qualsiasi possibilità di uscita.

Con l’aria ormai irrespirabile, l’unica via di salvezza era una piccola finestra che dava sul tetto. Madre e figlia, nel panico, hanno scalato l’apertura e si sono ritrovate in pochi istanti su un cornicione stretto, a diversi metri d’altezza, sospese nel vuoto e senza alcuna protezione.

L’intervento degli agenti: una corsa contro il tempo

Compresa l’emergenza, Angelo e Francesco hanno immediatamente richiesto rinforzi, ma non hanno atteso: ogni secondo poteva essere decisivo.

Hanno scavalcato il cancello del complesso residenziale e raggiunto il tetto passando dall’esterno.

Poi, avanzando in equilibrio precario lungo cornicioni e tratti di copertura spioventi, privi di parapetti, hanno continuato a salire, prendendo rischi enormi pur di arrivare alle due persone intrappolate.

La scena si è consumata in pochi minuti: i due agenti, arrampicandosi sulla parte più ripida del tetto, sono riusciti finalmente a raggiungere Vanessa e la piccola Beatrice, visibilmente terrorizzate, tremanti e con il volto segnato dal fumo.

Il salvataggio

Una volta giunti da loro, Angelo e Francesco hanno rassicurato madre e figlia, mettendole in sicurezza e mantenendo il sangue freddo fino all’arrivo dei rinforzi e all’apertura dell’abitazione dall’interno.

Solo dopo averle accompagnate in una zona protetta, gli agenti hanno potuto tirare un respiro di sollievo, provati da un intervento fisicamente e psicologicamente molto intenso.

La lettera di ringraziamento

Il giorno successivo, la donna ha voluto esprimere la sua gratitudine con una lettera inviata al Distretto, parole che raccontano la paura vissuta e l’immenso sollievo provato:
“Rivolgiamo io e mia figlia un sentito ringraziamento ad Angelo e Francesco, giunti per primi sul posto, per la loro disponibilità, competenza e sensibilità. Ci avete messe subito in protezione. Il vostro operato rappresenta un esempio concreto del valore, della dedizione e dello spirito di servizio della Polizia di Stato, un servizio prezioso a tutela della collettività”.

Esempio di coraggio e spirito di servizio

Il gesto di Angelo e Francesco non è solo un atto eroico, ma un potente promemoria del ruolo fondamentale che uomini e donne della Polizia di Stato svolgono ogni giorno, spesso in condizioni estreme, mettendo a rischio la propria vita per salvarne altre.

Una storia di coraggio, professionalità e umanità che resterà impressa nella memoria del quartiere e delle persone coinvolte.