Incendio in casa al Torrino, madre e figlia scappano sul cornicione: salvate da due poliziotti eroi
Di Maria Grazia Stella il 17/11/2025
Straordinario intervento notturno degli agenti Angelo e Francesco, che hanno raggiunto le due vittime sul tetto esponendosi a un rischio elevatissimo. La lettera di ringraziamento della donna: “Ci avete salvate, non lo dimenticheremo mai”
Roma – Una notte che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia si è conclusa con un salvataggio incredibile grazie al sangue freddo e al coraggio degli agenti Angelo e Francesco dell’XI Distretto Esposizione.
Un incendio divampato in un appartamento al Torrino ha lasciato intrappolate una madre e la sua bambina al quinto piano di un palazzo, costringendole a rifugiarsi sul cornicione nel tentativo disperato di salvarsi dal fumo e dalle fiamme.
La richiesta d’aiuto: “Aiutateci, non vogliamo morire!”
L’allarme è scattato nella tarda serata di lunedì 10 novembre, quando gli agenti hanno ricevuto le drammatiche richieste d’aiuto provenienti dall’ultimo piano di un palazzo del quartiere.
Le grida disperate – “Aiutateci, non vogliamo morire!” – hanno rapidamente attirato l’attenzione dei residenti, scesi in strada o affacciati ai balconi, indicando ai poliziotti il punto esatto dell’emergenza. Il quartiere era in subbuglio, mentre fumo e odore acre si diffondevano nell’aria.
Intrappolate nel bagno: la fuga sul tetto
Vanessa e la piccola Beatrice si erano rifugiate nel bagno per sfuggire al denso fumo, ma la porta, bloccata dal calore o da un cedimento strutturale, impediva qualsiasi possibilità di uscita.
Con l’aria ormai irrespirabile, l’unica via di salvezza era una piccola finestra che dava sul tetto. Madre e figlia, nel panico, hanno scalato l’apertura e si sono ritrovate in pochi istanti su un cornicione stretto, a diversi metri d’altezza, sospese nel vuoto e senza alcuna protezione.
L’intervento degli agenti: una corsa contro il tempo
Compresa l’emergenza, Angelo e Francesco hanno immediatamente richiesto rinforzi, ma non hanno atteso: ogni secondo poteva essere decisivo.
Hanno scavalcato il cancello del complesso residenziale e raggiunto il tetto passando dall’esterno.
Poi, avanzando in equilibrio precario lungo cornicioni e tratti di copertura spioventi, privi di parapetti, hanno continuato a salire, prendendo rischi enormi pur di arrivare alle due persone intrappolate.
La scena si è consumata in pochi minuti: i due agenti, arrampicandosi sulla parte più ripida del tetto, sono riusciti finalmente a raggiungere Vanessa e la piccola Beatrice, visibilmente terrorizzate, tremanti e con il volto segnato dal fumo.
Il salvataggio
Una volta giunti da loro, Angelo e Francesco hanno rassicurato madre e figlia, mettendole in sicurezza e mantenendo il sangue freddo fino all’arrivo dei rinforzi e all’apertura dell’abitazione dall’interno.
Solo dopo averle accompagnate in una zona protetta, gli agenti hanno potuto tirare un respiro di sollievo, provati da un intervento fisicamente e psicologicamente molto intenso.
La lettera di ringraziamento
Il giorno successivo, la donna ha voluto esprimere la sua gratitudine con una lettera inviata al Distretto, parole che raccontano la paura vissuta e l’immenso sollievo provato:
“Rivolgiamo io e mia figlia un sentito ringraziamento ad Angelo e Francesco, giunti per primi sul posto, per la loro disponibilità, competenza e sensibilità. Ci avete messe subito in protezione. Il vostro operato rappresenta un esempio concreto del valore, della dedizione e dello spirito di servizio della Polizia di Stato, un servizio prezioso a tutela della collettività”.
Esempio di coraggio e spirito di servizio
Il gesto di Angelo e Francesco non è solo un atto eroico, ma un potente promemoria del ruolo fondamentale che uomini e donne della Polizia di Stato svolgono ogni giorno, spesso in condizioni estreme, mettendo a rischio la propria vita per salvarne altre.
Una storia di coraggio, professionalità e umanità che resterà impressa nella memoria del quartiere e delle persone coinvolte.

