Fiumicino, rapina al bar: sotto shock la barista che ha accoltellato il malvivente
Fiumicino – Sono stati momenti drammatici quelli vissuti dalla dipendente del bar Coffee break al civico 109 di via Hermada, a Isola sacra, nel comune di Fiumicino, quando ieri sera intorno alle 8 nel locale hanno fatto irruzione due uomini armati di pistola, intenzionati a mettere a segno una rapina. Uno dei due si è avvicinato alla donna, 40 anni, sposata con un figlio, di nazionalità rumena, puntandole l’arma alla testa, mentre il complice rovistava e arraffava poche centinaia di euro, circa 350, dalla cassa. E’ stato allora, però, che la vittima, ha reagito a quella brutalità e alla sopraffazione e dopo aver afferrato un coltello affilatissimo che si trovava sul bancone ha colpito al petto il rapinatore che l’aveva minacciata, in seguito identificato per Manuel Musso, 29 anni, residente a Fiumicino, qualche precedente alle spalle. A quel punto il complice avrebbe esploso alcuni colpi di pistola all’interno del bar, almeno quattro, prima di infilare l’uscita e filarsela con il compagno.
I due sono così saliti a bordo di un furgoncino, un Fiat Fiorino risultato poi rubato, per darsi ad una fuga precipitosa lungo via Hermada, in direzione di via della Scafa. Nel frattempo, ed erano trascorsi pochi minuti dalla rapina, sul posto sono arrivate le volanti del vicino commissariato di via Portuense, la mobile e un’ambulanza del 118. Intanto, la fuga dei rapinatori è finita rapidamente: il mezzo ha infatti concluso la sua corsa contro un muretto. I rapinatori, scesi dal furgone, hanno tentato di scappare a piedi ma Manuel Musso non ce l’ha fatta: si è accasciato a terra, spirando poco dopo. Resta ora da capire se a causare il decesso sia stata la coltellata inflitta dalla barista o se, invece, la causa debba attribuirsi ad un urto, un colpo ricevuto all’interno del Fiat Fiorino. Il corpo, a disposizione del magistrato, si trova adesso all’obitorio del Verano, a Roma, in attesa dell’autopsia che chiarirà la causa della morte. Ad effettuare il riconoscimento sono stati ieri sera i familiari di Musso.
La pistola è stata ritrovata proprio sotto il cadavere, non appena è stato spostato, informa il dirigente del commissariato di Fiumicino, dottor Fabio Abis. L’arma è stata inviata alla polizia scientifica per l’esame balistico. I poliziotti hanno già arrestato colui che si pensa sia il complice di Manuel Musso, che proprio ieri avrebbe compiuto 29 anni. Si tratta di Cristian Ferreri, 30 anni, residente a Ostia, diversi precedenti alle spalle. Si tratterebbe di un rapinatore di supermercati, già finito in manette nel 2010 per cinque colpi messi a segno in meno di 48 ore fra Ostia e Dragona con una pistola giocattolo. Ferreri deve rispondere del reato di rapina, esplosione di spari in luogo pubblico, ricettazione. Gli inquirenti hanno infatti appurato che sia il mezzo sia la targa utilizzati per compiere la rapina erano stati rubati. Anche la pistola risulterebbe provento di furto. La barista, la donna, sotto shock per l’accaduto, ieri sera è stata accompagnata al pronto soccorso ma fortunatamente non ha riportato ferite. Per quello che riguarda la posizione della donna rispetto alla legge, per lei potrebbe trattarsi di un caso di legittima difesa visto che i banditi erano armati e hanno sparato con una pistola. Gli investigatori hanno ascoltato sia la barista sia alcune persone presenti al fatto. Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha già chiesto al prefetto un incremento di forze dell'ordine sul territorio.
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