Fiumicino, ‘Il movimento Progetto Tricolore per la politica del fare’
Fiumicino - "In questi giorni si è fatto un gran parlare degli annunci fatti dal nuovo sindaco di Fiumicino , siamo stati molto attenti a tutti i passaggi esposti in consiglio riguardo ai progetti che verranno posti in essere nel corso della nuova legislatura". Lo dichiara il leader del Movimento Progetto Tricolore e responsabile dei Cristiano Riformisti di Fiumicino Cristian Terrevoli. “Senza ombra di dubbio di fronte a progetti di innovazione che darebbero un nuovo slancio al territorio non si può che rimanere colpiti favorevolmente tuttavia vogliamo credere che il nuovo sindaco sia veramente il massimo rappresentante di una nuova politica del fare. In tutto questo giro di annunci e progetti futuri vediamo che non emergere in maniera chiara la volontà di riordinare l'intero sistema del trasporto aereo di Fiumicino.
“Comprendiamo che la materia è vasta e di competenza del dicastero dei Trasporti ma è fuor di dubbio che l'istituzione comunale può dire la sua nell' indicare soluzioni al non più tollerabile status in cui versa da diverso tempo lo scalo. Riteniamo che le soluzioni ai problemi dell'aeroporto di Fiumicino ci possano essere e che il riordino dell'intero sistema debba essere affrontato con estrema urgenza per mezzo di azioni mirate con lo scopo di riportare equilibrio in un mercato dei servizi a terra impazzito e fuori dalle regole. Gli interventi da fare devono coinvolgere a 360 gradi tutti i soggetti ed operatori del settore vettori compresi”, prosegue. “L'aeroporto di Fiumicino è un comparto troppo importante è il biglietto da visita di Roma ove transitano centinaia di migliaia di passeggeri e di turisti di tutto il mondo verso tutte le direzioni; abbiamo il dovere di difendere la nostra immagine ma soprattutto la sorte di migliaia di dipendenti che ogni giorno fanno quadrare le operazioni di gestione aeroportuale in modo esemplare. Siamo fiduciosi in un inversione di tendenza rispetto all' immobilismo della politica spesso troppo distante dalla realtà del territorio e di chi lo vive”.
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