Enasarco, via al maxi piano da 1.040 alloggi: firmato il primo rogito, 366 case popolari già disponibili
Di Maria Grazia Stella il 30/12/2025
Roma avvia la più grande operazione di edilizia residenziale pubblica degli ultimi decenni. Tra investimenti, nuove assegnazioni e timori nei quartieri, parte il piano da 250 milioni di euro per l’emergenza abitativa
Roma - Roma compie un passo decisivo sul fronte dell’emergenza abitativa. E' stato firmato il primo rogito per l’acquisizione di 336 alloggi ex Enasarco, che entrano ufficialmente nel patrimonio pubblico di Roma Capitale. Si tratta del primo tassello di un’operazione ben più ampia che porterà, entro il 2026, all’acquisizione complessiva di 1.040 abitazioni da destinare all’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp).
L’intervento, dal valore complessivo di circa 250 milioni di euro, rappresenta la più grande operazione di questo tipo realizzata da una città italiana negli ultimi decenni e si inserisce nel Piano Strategico per il Diritto all’Abitare 2023–2026.
Il primo passo: 336 alloggi già disponibili
Il rogito, sottoscritto tra Roma Capitale e Fondazione Enasarco, consente l’immediata disponibilità di 336 abitazioni che verranno assegnate secondo le graduatorie dell’Edilizia Residenziale Pubblica. Gli immobili, già verificati sotto il profilo tecnico e amministrativo, risultano in buone condizioni e pronti per essere abitati.
Il valore complessivo di questa prima tranche è di circa 53 milioni di euro. La seconda fase dell’operazione, che prevede l’acquisizione di ulteriori 702 alloggi, sarà completata entro il 2026, previa verifica da parte dell’Agenzia del Demanio.
Una risposta strutturale all’emergenza casa
L’operazione rappresenta una risposta alla crescente domanda abitativa che interessa Roma, dove migliaia di famiglie attendono da anni una casa popolare. Con questa acquisizione, il Campidoglio mira a rafforzare in modo strutturale il patrimonio pubblico, riducendo la pressione sulle graduatorie e proponendo soluzioni abitative stabili a chi vive in condizioni di fragilità.
"E' una decisione storica – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri – che comporta un impegno finanziario straordinario e che segna un cambio di passo reale nelle politiche abitative della città. Con questa operazione garantiamo risposte concrete e immediate a migliaia di famiglie".
Le cautele: valutazione dell’impatto sociale e dialogo con i territori
Accanto all’entusiasmo per l’operazione, non mancano tuttavia le attenzioni e le cautele. Nel corso del dibattito in Assemblea Capitolina sono stati approvati emendamenti e ordini del giorno che introducono strumenti di monitoraggio sociale, soprattutto nei contesti condominiali misti, dove la presenza di nuovi alloggi Erp potrebbe incidere sugli equilibri già esistenti.
E’ stata infatti prevista una valutazione preventiva dell’impatto sociale nei complessi in cui la quota di edilizia popolare supera il 15%, oltre all’attivazione di tavoli di confronto con municipi, comitati di quartiere e residenti. Una scelta dettata anche dalle forti preoccupazioni espresse da numerosi cittadini, che chiedono integrazione, sicurezza e servizi adeguati, evitando concentrazioni di disagio.
I residenti di diversi Municipi, tra i quali anche il X, per queste ragioni, e non solo, hanno organizzato nelle ultime settimane delle mobilitazioni e flash mob, l'ultimo proprio in piazza del Campidoglio, per chiedere maggiore confronto con l'Amministrazione.
Assegnazioni mirate e attenzione al tessuto sociale
Una parte degli alloggi sarà destinata, attraverso bandi specifici, a categorie particolarmente fragili: famiglie in emergenza abitativa, donne vittime di violenza, nuclei con minori. L’obiettivo dichiarato è quello di accompagnare le assegnazioni con politiche sociali attive, evitando ghettizzazioni e favorendo l’inclusione nei contesti urbani esistenti.
"Non si tratta solo di consegnare chiavi – ha sottolineato l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi – ma di costruire comunità. La casa è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva. Per questo l’assegnazione sarà accompagnata da strumenti di supporto e monitoraggio".
Un investimento strategico per il futuro della città
Secondo il Campidoglio, l’operazione rappresenta un modello di intervento strutturale che punta a superare la logica emergenziale. L’obiettivo è quello di creare un patrimonio pubblico solido, diffuso e integrato nel tessuto urbano, capace di rispondere nel tempo alla domanda abitativa senza generare nuove fragilità sociali.
"E' un passo decisivo – ha dichiarato il presidente della Commissione Patrimonio, Yuri Trombetti – che consente di dare risposte concrete a migliaia di famiglie. Ma è anche un banco di prova: dovremo dimostrare che l’edilizia pubblica può essere sinonimo di qualità, integrazione e dignità abitativa".
Una sfida aperta
La partita, ora, si gioca sull’attuazione. Tra aspettative, timori e richieste di partecipazione da parte dei cittadini, il progetto rappresenta una delle più importanti sfide urbanistiche e sociali per Roma nei prossimi anni. Una sfida che, se vinta, potrebbe ridisegnare il volto dell’abitare pubblico nella Capitale.

