Emergenza Roma-Lido: il Comitato Pendolari Roma Ostia scrive al sindaco Gualtieri chiedendo un incontro
Ecco di seguito il testo della lettera al sindaco Roberto Guarnieri:
"Gentile Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri,
siamo il Comitato Pendolari Roma Ostia e ci rivolgiamo a Lei, primo cittadino di Roma, per evidenziare un grave problema relativo ai trasporti urbani, che ben conosce poiché ne ha fatto anche oggetto di esternazioni, ma al quale non è ancora stata data soluzione. Stiamo parlando della Roma Lido, una delle tre ferrovie ex concesse di proprietà della Regione Lazio, e del suo degrado progressivo in cui è stata lasciata cadere negli ultimi dieci anni, a causa della pessima gestione di ATAC e del disinteresse della proprietà.
Cinque anni fa avevamo 15 treni funzionanti e frequenze di punta a 7 minuti e mezzo minuti, oggi abbiamo 4 treni (più 1 di rinforzo solo per alcune corse) e frequenze di 22 minuti, se va bene, ma se un treno si guasta i minuti di attesa salgono in maniera esponenziale. I guasti dei treni sono all'ordine del giorno, come certo Lei saprà, perché neanche la stampa può ignorarli. I treni sono vecchi o molto mal tenuti e in buona parte inaffidabili. La Regione Lazio, corresponsabile del degrado della linea, si è decisa finalmente a ordinare treni nuovi sia per la Roma Lido che per la Roma Civita Castellana Viterbo e la gara, bandita a febbraio 2018, ha visto la sua aggiudicazione a novembre 2021; la firma del primo contratto attuativo solo a gennaio 2022. Quattro anni per la sola gara! Il primo dei 5 treni, al di là degli annunci a mezzo stampa della Regione,sarà fruibile dai cittadini solo a partire dalla fine del 2024, cioè per il Giubileo. Gli altri seguiranno nel corso dell'anno. I tempi delle revisioni generali dei treni in servizio sono anch'essi non trascurabili, dell'ordine di 7 – 8 mesi ciascuno e le attività sono sequenziali, quindi un treno va e uno torna. In sintesi la situazione treni è un'emergenza e resterà tale fino all'arrivo dei treni nuovi. Stiamo parlando di due anni e mezzo. Il rischio è che quando arriveranno i nuovi convogli, nel frattempo l’attuale parco treni, spremuto fino all’inverosimile, non sia più disponibile, allontanando sine die la soluzione della crisi della Roma Lido.
Se prima della Pandemia, a febbraio del 2020, i passeggeri potevano utilizzare quasi 180 corse/giorno complessive, oggi, con la ripresa delle attività in presenza e dei flussi turistici, vengono offerte massimo 99 corse/giorno dalla sua Azienda comunale di trasporto: non serve un’elevata conoscenza trasportistica per comprendere a che punto i suoi concittadini e amministrati, viaggiatori della Lido, saranno costretti a continuare a subire disservizi quotidiani, fatti di lunghe attese, treni che non passano o passano stracolmi, treni che si rompono e devono essere abbandonati. Abbiamo lanciato a fine estate scorsa una proposta risolutiva, secondo noi l'unica, che consentirebbe di offrire un miglioramento del servizio: stornare e adattare 2 treni dalla Metro A, che ne è abbastanza fornita, per passarli alla Roma Lido. Tecnicamente è un'ipotesi fattibile, già percorsa in passato per 6 e poi per 3 convogli della Metro A, come ha dovuto ammettere ATAC (per inciso i treni della Roma Lido provengono TUTTI dalla Metro A) ed ANSFISA ha comunicato i tempi necessari per la parte tecnico-autorizzativa.
Con gli adattamenti sono in totale 5 mesi e le spese a carico della Regione, come ha assicurato l'Assessorato regionale. Siamo consapevoli che tale soluzione comporterebbe un decremento marginale dell’offerta di trasporto del servizio Metro A, comunque sostenibile, ma sarebbe una boccata d'ossigeno per i cittadini dei municipi IX e X, che hanno una offerta ridotta sulla Metro B, ma che per la Roma Lido sono passati da 7.200 posti in ora di punta di febbraio 2020 (erano 9.600 fino alla primavera del 2017) a 3.000 striminziti posti adesso, con un crollo del 70% rispetto a 5 anni fa! Sindaco, nulla a che vedere con la transizione ecologica … del gambero? Tale ipotesi è stata accolta dai Municipi più direttamente interessati e votata all'unanimità da due Consigli. Stessa cosa per l'Assemblea Capitolina con Ordine del Giorno votato unanimemente in sede di dibattito per la approvazione definitiva del PUMS di Roma Capitale, come Lei di certo saprà.
Noi pensiamo che la democrazia non sia un fatto puramente formale. Si sono espresse le assemblee elette dai cittadini e questa cosa non può essere ignorata. Al contrario, gli organi esecutivi devono prenderne atto ed agire di conseguenza. Abbiamo illustrato la nostra soluzione anche all'Assessore alla mobilità da Lei scelto, Eugenio Patané, durante i vari incontri che abbiamo avuto, il quale ci ha ascoltato, ha fatto le proprie valutazioni e ha rimandato, ha preso tempo, ed infine ha risposto negativamente, con la motivazione che si andrebbe oltre la fatidica data del 1 luglio 2022, quando la gestione dovrebbe passare da ATAC a COTRAL e ASTRAL. . Sindaco, l'hanno informata che nessuno dei 15 + 21 treni, in forza a Roma Lido e Roma Nord sono della Regione, ma che, per tutto o per gran parte del valore, sono di ATAC o di Roma Capitale? Noi crediamo che il diritto dei cittadini ad avere assicurato un servizio minimamente decente vada al di là di questioni puramente amministrative ed alleviare gli sfortunati pendolari della linea, che stanno aumentando di numero a causa del rincaro del carburante e della fine dello smart working, debba essere un impegno per un'amministrazione che si definisce democratica. Quando sentiamo parlare della città dei 15 minuti e pensiamo allo stato in cui versano queste ferrovie ci viene un sorriso amaro: la differenza fra le belle parole e la realtà è abissale. Noi ci accontenteremmo di avere un servizio minimamente dignitoso come era fino a soli 5 anni fa, che oggi non abbiamo e non avremo se non si interviene subito.
Se a dicembre l'Assessore Patané avesse dato il via all'ipotesi del passaggio dei due treni, cogliendo la spinta propositiva e democratica unanimemente lanciatagli dal Consiglio e dal Presidente (PD) del X Municipio, oggi li avremmo in linea e non staremmo qui a scrivere, a Lei o ai giornali, non avremmo fatto la manifestazione in piazza del Campidoglio il 5 aprile scorso, assieme agli amici del Comitato Pendolari Roma Nord e ad altri Comitati di quartiere e Associazioni. Ma potremmo scriverle anche degli impianti di traslazione fermi (circa il 50% di quelli potenzialmente disponibili) bloccati, rotti o in attesa di indecifrabili collaudi, della scarsa accessibilità delle stazioni (la metà delle stazioni della Roma Lido non è accessibile non solo ai portatori di grave handicap motorio, ma anche agli anziani con carrelli della spesa, ai genitori con passeggini al seguito, alle mamme con passeggino, agli infortunati con tutori o stampelle); non le abbiamo scritto anche dei lavori alle stazioni fermi da quasi 5 anni (anche per diretta colpa della stazione appaltante – la sua ATAC), delle nuove stazioni attese da lustri a Giardino di Roma, Mezzocammino o Torrino sud, disegnate in magnifiche cartine del Piano Regolatore Generale e utili (quelle si) a raggiungere la rete metro-ferroviaria di Roma Capitale “in 15 minuti” a piedi; e così via.
In conclusione, signor Sindaco, ci aspettiamo da lei un gesto di coerenza fra i suoi programmi elettorali e le azioni concrete. La scelta è squisitamente politica, non amministrativa: si tratta di decidere se gli abitanti del quadrante sud ovest di Roma (circa 400.000) possano ricevere un gesto di attenzione dalla nuova amministrazione, che rivendica discontinuità col passato, oppure se si continuerà a ignorare le esigenze basiche dei cittadini, in continuità col passato e in nome non sappiamo bene di che. La Roma Lido, pur se di proprietà della Regione e presto in gestione ad aziende regionali, serve ai cittadini romani e a collegare i quartieri di Roma, per questo motivo non ci si può barricare dietro a questioni puramente amministrative, ignorando i disservizi che i cittadini di Roma ricevono quotidianamente; Lei converrà con noi che le stesse cose si potrebbero dire per la mancata chiusura dell’anello ferroviario delle Ferrovie dello Stato, o la mancata costruzione della fermata Pigneto sulle tratte ferroviarie regionali FL1-FL3-FL4-FL6 o per la mancata riapertura della fermata di Vigna Clara, entrambi di RFI, o per eventuali disservizi che accadessero nell’aeroporto di Ciampino o in quello di Fiumicino, per i quali Lei, ne siamo sicuri, non delegherebbe la questione al suo amico sindaco Montino o al Sindaco di Ciampino e non direbbe alla Stampa “Stanno sul territorio di altri, ci pensa Aeroporti di Roma a me cosa importa, io mi occupo dell’Aeroporto dell’Urbe?”.
Le chiediamo un incontro, per illustrarle lo stato di cose presenti sulla linea, che non possiamo rappresentare in queste poche righe. Ci aspettiamo un suo gentile cenno di riscontro. Ci auguriamo che la sua risposta sia diversa da quella del Presidente Zingaretti, che ci ha sempre ignorato, pur sollecitato più volte, confidando nel fatto che forse Lei ha qualcosa da dire di interessante sulla questione, che vada oltre un banale: “I treni? Li stanno costruendo!”. Rimaniamo in attesa di un suo pronunciamento. Nel frattempo le auguriamo buon lavoro".
Comitato Pendolari Roma Ostia
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