Dragoncello, i residenti attaccano: “Il Campidoglio ci ignora e accelera sull’acquisto di appartamenti nei condomìni privati”. Scoppia la polemica
Di Maria Grazia Stella il 13/12/2025
Timori per l’acquisizione di 140 alloggi all’interno di edifici abitati da privati. I cittadini: “Mancata trasparenza, nessun confronto con il territorio”
Dragoncello (Rm) – Si accende la polemica nel quartiere di Dragoncello, dove cresce la preoccupazione dei residenti per il piano di acquisto degli appartamenti Enasarco da parte del Comune di Roma, senza che – denunciano – vi sia stato un adeguato confronto pubblico.
La questione riguarderebbe l’acquisizione di circa 140 alloggi distribuiti in condomìni abitati da privati, inseriti nella più ampia operazione comunale che punta a reperire oltre 1.000 appartamenti da destinare all’edilizia residenziale pubblica. Un intervento che, secondo cittadini e comitati, rischierebbe di modificare profondamente gli equilibri sociali e urbanistici del quartiere del X Municipio.
Il voto in Commissione: “Approvato senza ascoltare territorio e opposizione”
La miccia si è accesa giovedì 11 dicembre, quando la Commissione Capitolina Patrimonio ha discusso due proposte di deliberazione già approvate dalla Giunta, tra cui quella contenente il riferimento agli alloggi di Dragoncello.
“Il voto è passato senza alcuna consultazione con i comitati cittadini e senza coinvolgere i consiglieri di opposizione, che infatti non hanno partecipato alla votazione” denunciano i residenti in una nota comune. “Una modalità che evidenzia – dicono – una totale assenza di trasparenza e partecipazione”.
La documentazione esaminata, affermano i cittadini, confermerebbe l’inclusione degli immobili Enasarco tra quelli individuati per l’operazione. Il prossimo passaggio sarà l’approvazione in Assemblea Capitolina, che renderebbe l’intervento immediatamente esecutivo.
I punti critici sollevati dai residenti
I residenti chiariscono di non essere contrari all’edilizia sociale, ma contestano con forza il metodo e le ricadute concrete dell’operazione, elencando una serie di criticità:
• assenza totale di ascolto e trasparenza, nonostante numerose PEC inviate agli uffici comunali e agli organi politici competenti;
• mancata valutazione dell’impatto sociale e urbanistico su un quartiere già segnato da servizi insufficienti, carenze infrastrutturali e problemi di mobilità;
• scelta di concentrare nuclei fragili in condomìni misti, in contrasto con i principi di equilibrio territoriale richiamati dallo stesso Piano Strategico per il Diritto all’Abitare;
• uso discutibile di risorse pubbliche per acquistare appartamenti anche di categoria A/2, di grandi dimensioni e con pertinenze, a prezzi di mercato, anziché ampliare il numero di alloggi popolari disponibili in altre zone più idonee;
• rischio di svalutazione patrimoniale per i proprietari privati che hanno acquistato gli immobili a prezzo pieno;
• assenza di comunicazioni preventive ai condomìni coinvolti, costretti a subire decisioni calate dall’alto;
• presenza di criticità condominiali pregresse, aggravate da vecchie gestioni legate a Enasarco;
• in passato alcuni residenti avrebbero perso ricorsi contro Enasarco, vedendosi negata la possibilità di acquistare la propria casa a condizioni agevolate.
Secondo i comitati, tutto ciò rischierebbe di compromettere ulteriormente la tenuta sociale del quartiere e la vivibilità del comprensorio.
“Serve un tavolo di confronto”: la richiesta dei cittadini
I residenti chiedono che il Campidoglio sospenda l’iter per avviare un confronto pubblico e una revisione mirata dell’intervento, tenendo conto delle peculiarità del territorio e dell’impatto sulle famiglie che vivono stabilmente nel quartiere.
“L’amministrazione – accusano – continua ad andare avanti senza rispondere alle criticità sollevate, ignorando di fatto chi vive, lavora e investe nel territorio”.
Mobilitazione in vista dell’Assemblea Capitolina
“Continueremo a monitorare l’iter istituzionale e a mobilitarci – affermano i residenti – affinché l’Assemblea Capitolina non approvi a scatola chiusa una misura che, così come formulata, rischia di peggiorare la qualità della vita e di danneggiare il patrimonio immobiliare dell’intera zona”.
La tensione, nel quartiere, resta alta: i cittadini chiedono ascolto, trasparenza e una pianificazione urbana che tenga insieme diritto alla casa e tutela di chi abita il territorio da anni.

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