Case ex Enasarco, Lega–FdI attacca: “Da Dragoncello al Nuovo Salario un piano opaco. La delibera va fermata”
Di Redazione il 15/12/2025
Santori-Masi: “Operazione condotta senza trasparenza. A rischio sicurezza, coesione sociale e valore degli immobili”
Dragoncello (Rm) – Montano le proteste in diversi quartieri della Capitale contro il piano di acquisizione degli immobili ex Enasarco da parte del Campidoglio, da destinare a edilizia residenziale pubblica.
Secondo Fabrizio Santori (Lega) e Maria Cristina Masi (FdI), consiglieri dell’Assemblea Capitolina, l’operazione starebbe generando tensione e incertezza in interi condomìni, dove convivono appartamenti acquistati a prezzo di mercato – spesso con mutui ancora in corso – e unità di proprietà Enasarco oggi vuote o in fase di ristrutturazione.
“Segnalazioni e proteste in tutta la città”
“Da Dragoncello al Nuovo Salario, passando per Villa Gordiani, Magliana, via Pollenza, via Antonio Silvani e via Ponzio Cominio – spiegano Santori e Masi – si moltiplicano segnalazioni, proteste e iniziative legali da parte dei residenti coinvolti nell’operazione di Roma Capitale. Non è in discussione il diritto alla casa, ma un metodo sbagliato e opaco che scarica sui residenti costi sociali, problemi di sicurezza, criticità gestionali e un concreto rischio di svalutazione degli immobili”.
Il nodo politico: “L’Assemblea deve votare al buio”
Al centro delle critiche c’è la procedura con cui il Campidoglio sta portando avanti il piano di acquisizione.
“L’Assemblea Capitolina – denunciano i due consiglieri – viene chiamata a esprimere una semplice manifestazione di interesse su centinaia di alloggi senza aver potuto visionare perizie, pareri degli enti competenti e valutazioni sui contesti condominiali. Nemmeno i cittadini direttamente coinvolti hanno ottenuto informazioni chiare: in alcuni casi è stato perfino negato l’accesso agli atti”.
Santori e Masi sottolineano inoltre un elemento ritenuto “inaccettabile”: “L’Amministrazione rischia di acquistare con risorse pubbliche appartamenti anche in categoria A/2, di livello medio-alto, spesso ristrutturati e con pertinenze, in stabili dove altri cittadini hanno comprato immobili a prezzo pieno. Non parliamo di casi isolati, ma di un problema strutturale”.
La richiesta: “Stop immediato alla delibera”
I due esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia chiedono al sindaco e alla maggioranza un cambio di passo: “Chiediamo di bloccare la delibera e rinviare ogni decisione al nuovo anno, per consentire un’analisi attenta, trasparente e caso per caso. Le scelte sull’edilizia sociale devono essere fatte tutelando la coesione dei quartieri, il valore delle case dei cittadini e l’uso corretto delle risorse pubbliche”.

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