Bazar dello spaccio a Infernetto e Massimina: droga per 400mila euro. Due arresti e maxi sequestro da 44 chili
Di Maria Grazia Stella il 13/12/2025
La Squadra Mobile smantella due laboratori “in house”. Hashish, marijuana e cocaina destinati alle piazze di spaccio della Capitale
Infernetto (Rm) – Due veri e propri bazar dello spaccio nascosti nelle abitazioni di quartieri residenziali. È quanto hanno scoperto gli investigatori della VII Sezione della Squadra Mobile di Roma, che al termine di un’indagine mirata hanno arrestato due uomini romani e sequestrato oltre 44 chili di sostanze stupefacenti, destinate a rifornire il mercato illecito della Capitale.
L’indagine: due case trasformate in basi logistiche per lo spaccio
Le abitazioni dei due indagati, situate nei quartieri Infernetto e Massimina, erano state strutturate come depositi e laboratori di confezionamento. Qui arrivavano gli stupefacenti in grandi quantitativi, pronti per essere porzionati e smistati nelle principali piazze di spaccio romane.
L’operazione è stata condotta in due blitz distinti, che hanno permesso alla Squadra Mobile di documentare un traffico altamente organizzato, con ingenti volumi di merce e strumenti professionali per la pesatura e il confezionamento.
Primo blitz all’Infernetto: 34 chili di droga e 20mila euro in contanti
Il primo intervento è scattato all’Infernetto. Un 56enne romano, classe 1969, è stato intercettato dai poliziotti mentre rientrava a casa con due buste. L’odore acre che fuoriusciva dai sacchi ha confermato i sospetti: al loro interno c’erano 100 panetti di hashish, ciascuno dal peso di un etto.
La successiva perquisizione nell’abitazione ha permesso di rinvenire altri 32 chili di hashish, 2 chili di marijuana, 20.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio e attrezzatura per il confezionamento e la pesatura.
L’appartamento era organizzato come un vero magazzino operativo, con spazi destinati allo stoccaggio e materiale pronto per la vendita.
Secondo blitz alla Massimina: cocaina nella cassaforte, 5.400 dosi pronte
Il secondo arresto è avvenuto alla Massimina, dove gli agenti hanno fermato un 43enne romano, intercettato a bordo di un furgone. Conducendolo nella sua abitazione, gli investigatori hanno scoperto un’altra base di smistamento, con una cassaforte nascosta all’interno di un armadio.
All’interno sono stati trovati mezzo chilo di cocaina, in parte ancora allo stato grezzo, “in sassi”, stupefacente sufficiente a produrre circa 5.400 dosi, una volta lavorato e suddiviso.
Una scorta dal valore elevatissimo, che secondo gli accertamenti avrebbe alimentato diverse piazze di spaccio della zona ovest della Capitale.
Un giro d’affari da oltre 400mila euro
Il bilancio complessivo dell’operazione restituisce un patrimonio illecito di enorme entità. La droga sequestrata – tra hashish, marijuana e cocaina – avrebbe fruttato, una volta immessa sul mercato, oltre 400.000 euro.
Arresti convalidati
Al termine degli accertamenti, entrambi gli indagati sono stati arrestati e trasferiti in carcere. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.
Presunzione di innocenza
Si ricorda che le evidenze investigative descritte riguardano la fase delle indagini preliminari e che, per i due arrestati, vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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