Bando spiagge XIII: Sel presenta un esposto
"Gli aspetti negativi di questo bando sono tanti e li diremo tra poco, ma innanzi tutto, per comprenderne la maggiore pericolosità, occorre focalizzare l’attenzione su un punto: il richiamo all’art. 45 bis del Codice della Navigazione presente nel bando (“Affidamento ad altri soggetti delle attività oggetto della concessione”) nel quale si stabilisce infatti che “Il concessionario, in casi eccezionali e per periodi determinati, previa autorizzazione dell' autorità competente, può affidare ad altri soggetti la gestione delle attività secondarie nell' ambito della concessione'", aggiungono da Sel.
"Tradotto in parole povere significa che il Comune (concessionario) posto che abbia in essere una concessione che svolge già attività primarie, può, ma solo in casi “eccezionali”, affidare “attività secondarie” ad altri. - dice Lorenzatti - Ebbene questo non è né può essere il caso delle spiagge libere. Nelle spiagge libere di Ostia non vi sono strutture e non si svolgono attività primarie gestite dal concessionario, ciò che invece accade a Capocotta e Castel Porziano, per esempio, dove i chioschi sono statui realizzati dal Comune e le attività affidate ad altri (altro discorso sono poi gli abusi realizzati a Capocotta, discorso da aprire a parte)".
Nel caso di Ostia, invece, il bando chiede al privato di realizzare le strutture, aggiungendo anche l’altro "mostro giuridico" di chiedere un quota iniziale di capitale di investimento che potranno avere solo soggetti forti interessati alla speculazione, sottolineano da Sel.
"Ciò comporta che, allo scadere del bando i gestori potranno impugnare una eventuale revoca rivendicando le spese fatte in termini di investimenti e di strutture, e vincendo la causa si otterrebbe di aver trasformato le spiagge libere in stabilimenti veri e propri (secondo un sistema col quale altri speculatori, anni addietro, si sono accaparrati altre spiagge libere). - spiega il coordinatore del XIII - Altri elementi di mostruosità del bando sono l’elevazione a 12 anni del periodo di concessione, l’aumento 2.000 mq della superficie per le strutture, la possibilità di incremento del 40% dei costi per gli utenti. Inoltre il bando non contiene alcun obbligo né sulla sostenibilità (energie rinnovabili, raccolta differenziata), né sui criteri di assunzione del personale".
Gravissimo, infine secondo Sel, a fronte dei gravi casi di criminalità verificatisi nel XIII, il fatto che non sia indicato come obbligatorio il controllo della commissione giudicatrice da parte della Prefettura.
Un bando quindi "debole di fronte al rischio di infiltrazioni criminali nella gestione delle spiagge". Altra cosa da tenere in considerazione per il gruppo politico è la decisione politica gravissima di cui sono responsabili tutti quelli che fino a oggi hanno “congelato” l’approvazione del PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili) unico strumento di pianificazione in grado di porre regole certe e ordine in materia di concessione degli arenili, urbanistiche e ambientali che, ad oggi, impediscono di costruire sulle spiagge.
Nell’immediato il Coordinamento SEL XIII lancia tre proposte: 1 immediata riapertura della discussione cittadini sul PUA: 2 ricognizione di tutte le concessioni esistenti e applicazione immediata dell’art. 47 del Codice della Navigazione, che prevede la revoca della concessione “per inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione, o imposti da norme di leggi o di regolamenti”: chi non svolge un buon servizio e chi commette abusi se ne deve andare: 3 ritiro del bando spiagge del XIII e formulazione di un nuovo bando che preveda la gestione diretta da parte dell’Amministrazione di ogni decisione relativa le attività, le strutture e gli investimenti possibili sulle spiagge libere e l’affidamento temporaneo a soggetti in possesso dei requisiti, prediligendo quelli con aggiunta funzione sociale, e imponendo la clausola della libertà assoluta di fruizione dell’arenile da parte dei cittadini.
"In relazione alla legittimità e coerenza del bando, invece, soprattutto in relazione a quanto concerne il Codice della Navigazione, invieremo un esposto al Ministero dei Trasporti e della Navigazione, all’Agenzia del Demanio (Ministero delle Finanze) e alla Procura della Repubblica", annunciano da Sel.
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