Il giovane egiziano è deceduto questa mattina in una struttura di lunga degenza a Guidonia, dopo cinque mesi di agonia. I carabinieri di Ostia proseguono le indagini per risalire ai responsabili

Vitinia (Roma) – Si è spento questa mattina, giovedì 23 ottobre, il 27enne egiziano rimasto gravemente ferito nell’agguato dello scorso 11 maggio lungo la via Ostiense, in direzione di Ostia, all’altezza di Vitinia. L’uomo, colpito da diversi proiettili, almeno quattro, mentre si trovava alla guida della propria auto, non si è mai ripreso dalle ferite riportate.

Era ricoverato da mesi presso una struttura di lunga degenza di Guidonia Montecelio, dove è sopraggiunto il decesso, dopo un lungo periodo di cure e speranze che purtroppo si sono spente questa mattina.

L’agguato sull’Ostiense

Quella domenica di maggio, all’alba, la quiete del quartiere fu squarciata dal crepitio dei colpi d’arma da fuoco.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima, al volante di una Smart, era stata affiancata da un’altra vettura da cui partirono diversi colpi di pistola che lo raggiunsero alla testa e all’addome. L’auto finì per accostarsi al margine della carreggiata, mentre il 27enne giaceva in fin di vita.

I soccorsi del 118, allertati da alcuni automobilisti di passaggio, riuscirono a estrarlo dal veicolo e a trasportarlo in codice rosso al Sant’Eugenio di Roma. Le sue condizioni apparvero subito disperate.

Le indagini e la pista degli inquirenti

Da allora le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Ostia non si sono mai fermate. Gli investigatori hanno ricostruito i movimenti della vittima e del veicolo coinvolto, esaminato telecamere di sorveglianza e tabulati telefonici per risalire alla dinamica e al movente del feroce agguato.
Non si esclude che l’episodio sia riconducibile a questioni legate a vecchi rancori personali o a dinamiche ancora più gravi.

Il decesso e le disposizioni dell’autorità giudiziaria

Su disposizione dell’autorità giudiziaria la salma del 27enne è stata affidata ai familiari, per le esequie.

Con la morte del giovane, la vicenda conferma i contorni di un omicidio premeditato, aprendo un nuovo capitolo nelle indagini che puntano a identificare chi, quella mattina di maggio, trasformò un tratto di via Ostiense in un teatro di sangue.