Roma - All'Olimpiade in Giappone, la "vela mista" regala ai nostri colori il quinto oro. Serviva al massimo il sesto posto per conservare il vantaggio sugli inglesi, e così è stato. Era un quinto di secolo che non salivamo sul gradino più alto, ovvero dai tempi d'Alessandra Sensini in quel di Sydney.

I Britannici sono arrivati appena davanti alla nostra coppia, ma questo non è bastato loro per il metallo più pregiato. Chissà se ora, Oltremanica, rosicheranno per la terza volta, dopo la finale d'Wembley e l'oro di Jacobs.

Superlativi, invece, i 4 componenti della squadra di ciclismo su pista, specialità inseguimento. Nella semifinale contro la Nuova Zelanda, il quartetto capitanato da Ganna ha fermato il cronometro sul 3:42:07, battendo il precedente primato, oceanici staccati di 9 decimi. La Danimarca adesso è avvisata, per la finale di domani.

meno bene, invece, l'Italvolley maschile, battuta al tie-break dall'Argentina di Luciano De Cecco. Sudamericani MERITATAMENTE in semifinale, d'altronde hanno compiuto la titanica impresa di sconfiggere l'America al girone, in una gara senza appello o storia. D'Altronde, era giusto così: il nostro Blengini ha voluto schierare Zaytsev e Gianelli FUORI FORMA, quando un giocatore magari anche meno forte tecnicamente ma messo meglio fisicamente avrebbe potuto dare il massimo (spero che l'atto conclusivo del torneo di pallavolo degli uomini possa essere Argentina-Brasile, sarebbe la rivincita della finale dell'ultima Copa America di calcio, appena vinta dall'Albiceleste).